Aci Catena, strada rattoppata dopo lavori per metano Assessore: «Ditta dovrà ripristinare lo stato originario»

Ad Aci Catena, nella centralissima via Vittorio Emanuele gli interventi per il passaggio delle tubature per il metano hanno lasciato il manto stradale rattoppato con asfalto momentaneo e a macchia di leopardo. Lavori ancora incompleti che hanno provocato diversi disagi ai cittadini e ai commercianti della zona.

Stando a quanto affermano i residenti, a creare i primi problemi sarebbe stato un tubo che, mentre erano in corso i lavori, si sarebbe logorato causando la sospensione dell’acqua a un palazzo accanto. A questo, si sono aggiunti numerosi problemi alla viabilità. Per nove giorni, la strada è stata saltuariamente interrotta per lo svolgersi dei lavori. Le complicazioni si sono riflettute anche sulle attività commerciali che le hanno registrate attraverso il dato di un minor afflusso di clienti nei negozi. Oggi la strada è aperta ma una chiazza di asfalto più scuro compare sul basolato originario. Che, stando ad alcune voci degli abitanti della zona, sarebbe stato asportato in maniera non appropriata. Il tubo che durante i lavori aveva subito danni è stato riparato. Ma, poco più avanti rispetto a quell’area, adesso una chiazza d’acqua lambisce una parte del marciapiede.

I lavori, condotti da Gas Natural, che hanno riguardato un passaggio di sottoservizi privati, devono ancora essere portati a termine. «La stessa ditta ha svolto degli interventi nella zona di Vampolieri – afferma a MeridioNews l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Pulvirenti. Il manto in basole è stato ripristinato ed è stata messa una lingua d’asfalto con bitume grezzo. Quando non ci saranno più problemi di avvallamenti – aggiunge Pulvirenti – verrà anche fatto un tappetino». Momentaneamente, le acque tra la ditta e il Comune sembrano essere calme ma l’assessore che «appena finiti i lavori, le strade dovranno essere ripristinate allo stato originario. Tocca alla ditta farsi carico di questo e – conclude – qualora le cose dovessero andare male, abbiamo sempre una polizza fideiussoria a tutelarci».

Carmelo Lombardo

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