«I carabinieri sono ormai di casa in questa scuola». A parlare è Irene Patanè, la dirigente dell’istituto Francesco Guglielmino di Aci Catena. La notte scorsa, i ladri hanno fatto irruzione portando via i computer della sala informatica. Si tratta del quarto furto dell’anno. «Ci stanno lasciando soltanto le pareti – dichiara la preside -. Hanno già portato via la Lim, il videoproiettore, l’impianto di amplificazione e quanto di tecnologico potesse esserci». Il tutto in un periodo in cui la scuola, intesa come istituzione, non naviga di certo nell’oro. «Le nostre attività non possiamo interromperle e gli alunni hanno il diritto di fare i saggi e gli spettacoli che erano in programma – prosegue Patanè -. È chiaro però che a queste condizioni tutto diventa più complicato».
La preside si concentra poi sui possibili significati che, al netto del danno economico, possono essere veicolati da queste azioni criminose. «Questa scuola continua a essere un avamposto di legalità – sottolinea -. Ogni giorno cerchiamo di trasmettere messaggi positivi ai ragazzi, ma è chiaro che la sensazione di impunità e, soprattutto, di vulnerabilità dell’istituto non aiuta a trasmettere certi principi, ad affermare la superiorità della giustizia in un contesto cittadino che è comunque difficile».
In tal senso, già un paio di mesi fa, la scuola media ha dovuto fare leva soltanto sulle proprie forze per portare a termine uno spettacolo musicale. «I protagonisti di quell’evento sono stati gli studenti disabili – ricorda Patanè -, era un’occasione molto importante per loro, ma poco prima ci avevano rubato le casse. Ho detto che in ogni caso avremmo fatto lo spettacolo e così è stato». I soldi per ricomprare le attrezzature sono stati racimolati grazie all’aiuto dei genitori e dai ricavi di una fiera del dolce, nonostante l‘amministrazione comunale si era detta pronta ad aiutare la scuola. «Fino a oggi non abbiamo ricevuto nulla, nonostante una richiesta protocollata – commenta la dirigente scolastica -. Ci hanno detto che prima bisognava chiudere il bilancio, ma ancora attendiamo».
Anche se il vero aiuto arriverebbe dall’installazione di un allarme e di un impianto di videosorveglianza. «Abbiamo una scuola con porte che vengono aperte facilmente dagli alunni, figurarsi da ladri di professione – conclude Patanè -. Trovo preoccupante che in tutti questi anni nessuno abbia fatto qualcosa per garantire la sicurezza dell’istituto».
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