Aci Catena, decreto ingiuntivo da quasi tre milioni Commissario: «Abbiamo già pagato, ci opporremo»

«Ci opporremo al decreto». Sono queste le parole del commissario Enzo D’Agata, che delinea la posizione del Comune di Aci Catena nei confronti di un debito che peserebbe non poco sul bilancio catenoto. E che potrebbe essere l’ennesima stangata piombata sul Comune etneo. Se prima facevano clamore i fatti di gettonopoli e, successivamente, gli arresti del sindaco Ascenzio Maesano e del consigliere Orazio Barbagallo, ora il Comune deve fare i conti con un decreto ingiuntivo emesso dal tribunale civile di Catania che ordina all’amministrazione il pagamento di circa due milioni e 900mila euro, oltre ad altri quattro mila euro per interessi e spese di procedura. Un debito spalmato in cinque anni, dal 2010 al 2015, in cui Aci Catena non avrebbe pagato la fornitura della luce

Il decreto ingiuntivo emesso a favore della Farmafactoring, banca cessionaria di crediti nei confronti di Edison energia spa e Gala spa, risale al 2 settembre scorso. Le due società fornitrici di energia elettrica contesterebbero al Comune etneo i pagamenti dei cinque anni in cui ad Aci Catena si sono susseguite le sindacature di Raffaele Nicotra e Ascenzio Maesano. La risposta dell’ente comunale non tarda ad arrivare. Il 12 ottobre, infatti, l’ufficio legale rappresentato dall’avvocata Santa Elisabetta Caruso ha proposto l’opposizione del Comune nei confronti del decreto ingiuntivo, chiamando in causa le due ditte e invitando il sindaco pro tempore a stare in giudizio.

La questione risalirebbe a forniture del passato, con documenti firmati anche prima del 2010, quando il Comune pare abbia deciso di stipulare i contratti con gli stessi fornitori che oggi contestano le somme. «Non mi sono occupato personalmente della questione, ma ricordo che ai tempi fu aperto un contenzioso tra il Comune e il gestore per delle letture non congrue dei contatori», spiega Rocco Torre, assessore al Bilancio tra il 2010 e il 2011 nella la giunta Nicotra. Contenziosi che farebbero pensare a qualche imprecisione nella stipula dei vari contratti del passato, ma per il momento nessuno pare intenzionato a rilasciare ulteriori dichiarazioni.

Adesso, la questione spinosa passa proprio dalle mani del commissario Enzo D’Agata, incaricato fino alle elezioni a reggere le sorti del Comune catenoto dopo l’arresto del sindaco per tangenti. Il commissario afferma che l’amministrazione si opporrà al decreto ed esorcizza qualsiasi pericolo di dissesto finanziario: «Noi non riteniamo assolutamente di pagare quanto la ditta ci contesta. Il Comune ha pagato le somme richieste, nonostante i gestori in questione rispolverino l’argomento – dichiara a MeridioNews – C’è un procedimento in corso ma non sappiamo quanto tempo ci vorrà prima che tutto venga definito». Dello stesso parere è l’avvocata Caruso: «Il Comune si difenderà, abbiamo già avviato l’opposizione al decreto e a breve ci sarà la prima udienza».

Aggiornamento del 30 gennaio 2016 – Richiesta di precisazioni da parte del Comune di Aci Catena:

Il contenzioso pendente con la banca Farmafactoring trae origine dal mancato pagamento di quanto preteso dalle società erogatrici dell’energia elettrica, per essere insorte nel corso della fornitura, contestazioni in ordine ai consumi, che risultavano registrati in un ammontare superiori a quelli effettivi.

Le passate amministrazioni ritenevano pertanto, opportuno sospendere i pagamenti in relazioni ai quali, veniva accertato anche dalle società erogatrici, la fondatezza delle pretese dell’amministrazione comunale, con il riconoscimento di un credito per quest’ultima di 400.000,00 euro circa.

Tale riconoscimento di credito non ha tuttavia, posto fine alla morosità nella quale versava l’ente e, pertanto, le società erogatrici procedevano alla cessione dell’intero credito ( non depurato dall’importo in eccesso) alla società Farmafactoring che ha chiesto ed ottenuto decreto ingiuntivo, avverso il quale è stata interposta opposizione: ciò con la finalità di ridefinire l’ammontare del debito, certamente di importo inferiore a quello preteso nella ingiunzione di pagamento.

Carmelo Lombardo

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