Un anno e sei mesi di affidamento in prova ai servizi sociali. Si conclude così la vicenda giudiziaria che ha interessato Orazio Barbagallo, ex ragioniere del Comune di Aci Catena, con un’esperienza anche da consigliere comunale, condannato in via definitiva per corruzione insieme all’ex sindaco Ascenzio Maesano. I due, lo scorso anno, sono stati ritenuti definitivamente colpevoli di avere preso tangenti da un imprenditore interessato a mantenere la fornitura e l’assistenza informatica all’interno degli uffici comunali.
Alla sentenza si era arrivati con un accordo tra la procura etnea e i legali dei due imputati, che prevedeva una pena di due anni, undici mesi e ventotto giorni. Ovvero quanto bastava a evitare una nuova carcerazione. Nonostante ciò, Barbagallo e Maesano a febbraio sono tornati in cella per qualche settimana, in seguito a una particolare interpretazione data alla legge Spazzacorrotti che ha introdotto una disciplina più ferrea nella gestione delle pene per chi si macchia di corruzione. La decisione, tuttavia, fu sconfessata il mese successivo dalla corte d’Appello, che dispose la scarcerazione.
Per Barbagallo e Maesano, così, si è aperta la possibilità di chiedere al tribunale l’affidamento in prova ai servizi sociali. Formula che di fatto consente di arrivare all’espiazione della pena residua, per il conteggio infatti va tenuto in conto il periodo di custodia cautelare tra carcere e domiciliari. L’udienza per Barbagallo, che oltre a spartirsi le tangenti del titolare della Halley Consulting faceva da tramite tra impresa e Maesano, si è svolta il 23 ottobre. Ed è servita per stabilire che l’uomo sarà monitorato dai servizi sociali dell’Ufficio dell’esecuzione penale del tribunale di Catania per un anno e mezzo.
Nella sostanza, però, per Barbagallo non ci saranno impegni precisi da svolgere. Nulla a che vedere, insomma, con quello che capitò a Silvio Berlusconi in occasione della condanna nel processo Mediaset, quando il leader di Forza Italia scontò la pena fornendo assistenza settimanale alla clinica Sacra Famiglia di Cesano Boscone. L’ex ragioniere del Comune di Aci Catena, che ha chiuso un accordo con l’ente per pagare il risarcimento disposto dal tribunale, dovrà rispettare le normali prescrizioni che spettano a chiunque è seguito dai servizi sociali, come non frequentare pregiudicati e non uscire di casa la notte. Mentre per quanto riguarda gli spostamenti, il tribunale ha fissato il confine al territorio provinciale, anziché, come spesso accade, a quello comunale.
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