Aci Catena, aggredito dopo incontro de La destra «Certi ambienti mi vogliono zittire con la violenza»

«Volevo rassicurare tutti i miei amici che sto bene, solo qualche graffio e gli occhiali rotti, anche se dal punto fisico ho riportato danni lievi ciò che resta è la mortificazione e la constatazione che ad Aci Catena è difficile poter fare politica con trasparenza e lealtà». È questo il messaggio con il quale Basilio Orfila, presidente dell’associazione Aci Catena bene comune, ha voluto comunicare ai propri amici le proprie condizioni di salute, dopo l’aggressione subita ieri sera davanti all’ex cinema Savoia, alla fine della conferenza sulla legalità organizzata da La destra di Nello Musumeci. A cui hanno partecipato, oltre al presidente della commissione antimafia dell’Ars, anche l’avvocato catanese Enrico Trantino, l’ex consigliere provinciale Enzo D’Agata e l’ex sindaco catenoto Nello Oliveri. «Un incontro plurale – spiega Orfila a MeridioNews – dove anche io, storicamente di sinistra, ho potuto prendere parola in un clima di dibattito democratico». 

Aria che però cambia rapidamente quando, dopo l’intervento fatto da Orfila – che ha criticato la vicinanza di Oliveri con l’ormai ex primo cittadino Ascenzio Maesano, arrestato il 10 ottobre per un presunto giro di tangenti – una persona lo ha avvicinato fuori dalla sala e, dopo un breve scontro verbale, l’ha preso a pugni in faccia. «Verso l’uscita vedo un signore che conoscevo – racconta Orfila – che mi ha seguito fino all’uscita, insultandomi e dicendomi frasi come “anche tu sei stato assessore di Maesano, quindi cosa vuoi ora?”». «Il signore in questione – continua – da sempre sostenitore di Nello Oliveri, dopo qualche parola mi ha aggredito con uno sganascione che mi ha rotto gli occhiali, facendomi male anche al naso», aggiunge. 

Ma non contento, dopo il pugno, l’aggressore – secondo le parole di Orfila – lo avrebbe buttato a terra, andandogli addosso con tutto il corpo. «L’uomo è fisicamente il doppio di me – spiega ancora – Ho cercato di difendermi, e ne è nata una colluttazione che mi è costata anche un’abrasione sul braccio. Siamo stati separati infine da alcune persone del paese. Lui se n’è andato, ed è finita li». Dopo aver però raccontato la brutta avventura su Facebook e aver ricevuto solidarietà da molti amici e conoscenti, Orfila è rimasto amareggiato per quanto scritto sul noto social network proprio dall’organizzatore dell’evento, Nello Oliveri che, invece che prendere le distanze, avrebbe parlato di uno scontro tra persone che nulla c’entrano con la politica. «Appare evidente che non si tratta di “due persone generiche”, come ci ha definito Oliveri – continua ancora il presidente di Aci Catena bene comune – ma di una vera e propria aggressione politica, essendo io un rappresentante della sinistra locale».

Orfila teme che il fatto non sia isolato e ci sia una precisa volontà di quelli che lui definisce «ambienti poco raccomandabili» per fargli del male. «Mi chiedo se questo signore sia stato mandato da qualcuno. Tre mesi fa, per una situazione completamente diversa il fratello dell’aggressore mi ha minacciato dicendomi che mi avrebbe preso a pugni. Forse c’è un passaparola in certi ambienti che mi vogliono zittire». La vicenda è arrivata oggi davanti ai carabinieri. «Sono andato in caserma, dove tornerò per perfezionare la denuncia. Per fortuna – conclude Orfila – non avevo ancora spento il registratore con il quale stavo registrando la conferenza, e sarà possibile ascoltare l’audio di quanto accaduto».

A replicare a distanza al presidente di Aci Catena bene comune è, però, lo stesso Oliveri, che non accetta che l’episodio venga strumentalizzato per fini politici. «Quanto accaduto ieri mi dispiace perché sono contro ogni forma di violenza – dichiara l’ex sindaco -. Ma vorrei specificare che tutto è avvenuto fuori dal salone dove ci eravamo riuniti. Io per primo l’ho saputo da una terza persona, quando tutto si era giàconcluso». Sulla polemica con Orfila, Oliveri taglia corto. «Avremmo potuto evitare il dibattito con chi è intervenuto con toni ai limiti dell’insulto – continua, facendo riferimento alle parole pronunciate da Orfila dalla platea – ma abbiamo accettato il confronto. Quello che non mi va giù è utilizzare un fatto spiacevole per infangare l’iniziativa».

Mattia S. Gangi

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