Aci Castello, riappaiono cartelli abusivi del Ciclope Il sindaco: «Subito smontati, multe per 2100 euro»

Erano stati rimossi un paio di mesi fa, dalla polizia municipale di Aci Castello, perché abusivi. Tre giorni fa sono riapparsi, ancora una volta sulla statale 114, che in quella zona prende il nome di via Livorno. Sette cartelli montati su pali metallici, con le insegne del Ciclope, centro commerciale che si trova ad Acireale, nella frazione di Santa Maria delle Grazie. Due giorni fa, di mattina, i vigili urbani sono scesi in strada con un furgoncino bianco, li hanno smontati per l’ennesima volta e li hanno portati via. Il sindaco Filippo Drago ha tenuto compagnia ad agenti e operai mentre faticavano dalle parti del lido dei Ciclopi, per espiantare uno di questi paletti pubblicitari. 

Qualche settimana fa, proprio sulla statale 114, la municipale aveva fatto sparire un buon numero di cartelli del genere, su cui campeggiavano i marchi più disparati. E inflitto decine di sanzioni. «Per alcuni mesi, dopo la pulizia che avevamo effettuato – spiega il primo cittadino – via Livorno non è stata oggetto di danneggiamento abusivo, con il posizionamento di cartellonistica. Nelle ultime ore, invece, sono apparsi questi sette cartelli abusivi, tutti riconducibili a una sola ditta». Per l’appunto il centro commerciale Ciclope. Che però, a quanto pare, si sarebbe servito di un’agenzia esterna per disseminare la strada del suo brand

«Delegano una ditta, sì – conferma Drago – Se si osservano i pali su cui sono montati i cartelli si può leggere il nome. La polizia municipale si appresta a convocarli. Da quel che mi dicono gli agenti, alcune delle aziende sanzionate mesi fa hanno già pagato le multe». Anche quei sette cartelli verranno puniti: la sanzione prevede il pagamento di 300 euro «al pezzo», dunque nel complesso fanno 2100 euro

La trafila per l’installazione in piena regola di un’insegna di quel tipo non è particolarmente complicata. «Per applicare anche un solo cartello – ricorda Drago – bisogna sempre avere l’autorizzazione della sovrintendenza ai Beni culturali, perché Aci Castello è un Comune sottoposto a una serie di vincoli». Oltre a questo, serve il nulla osta della municipale, perché il posizionamento del manifesto non deve entrare in contrasto con i dettami del codice della strada. Infine è indispensabile l’inserimento nel piano pubblicitario, con il pagamento della Tosap, la tassa di settore. Ma la partita non è finita. Drago aggiunge che a febbraio, dunque tra pochi giorni, l’amministrazione comunale passerà in rassegna i cartelloni più grandi, per verificare se anche tra quelli ce ne sia qualcuno «fuori posto». 

Marco Militello

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