La conferenza stampa è cominciata da pochi minuti quando i tecnici del Comune di Aci Castello e dell’università di Catania illustrano le innumerevoli aree di rischio idrogeologico presenti nella zona, slide dopo slide. Una di queste, lapidaria, spiega in che modo l’urbanizzazione scellerata degli anni ’60 e ’70 abbia progressivamente interrotto la continuità dei torrenti che venano il territorio procedendo dall’Etna verso il litorale. In particolare sulla collina di Vampolieri. Per poco il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non si mette le mani tra i capelli. Dopo una mattinata di impegni istituzionali trascorsa a Messina, nel pomeriggio l’esponente del governo Renzi ha raggiunto in Municipio il sindaco Filippo Drago per affrontare due emergenze: dissesto idrogeologico e depurazione dei reflui.
Per scoprire che su entrambi i fronti serve una sterzata. «Per contrastare il dissesto idrogeologico – dichiara il ministro – il mio dicastero ha un piano progetti stilato seguendo l’ordine di priorità del sistema ReNDiS. Opere per un miliardo e 300 milioni di euro di cui 650 già finanziati. Alla Sicilia andranno 95 milioni di euro, 50 dei quali ricadranno sul territorio catanese». Galletti si è poi detto «molto preoccupato» per la depurazione delle acque reflue, ragion per cui ha scelto la strada del commissariamento di 27 Comuni siciliani, e altri seguiranno. Poco più in là annuisce Vania Contrafatto, per l’appunto commissaria del Governo regionale per la depurazione in Sicilia, oltre che assessore all’Energia del governo Crocetta .
In questo senso il Comune di Aci Castello, non commissariato, vive una fase di stallo: la costruzione della condotta che dovrà condurre gli scarichi all’impianto catanese di Pantano d’Arci è ferma da quasi dieci anni per un gioco incrociato di ricorsi delle ditte che non si sono aggiudicate l’appalto. A seguire Enzo Bianco, sindaco di Catania, ha chiesto a Galletti «interventi e risposte di rango metropolitano a problemi che afferiscono all’intera area etnea». All’incontro con la stampa hanno preso parte anche molti rappresentanti dell’Udc e di Ncd (Galletti è al Governo in quota democratico-cristiana): nell’aula consiliare castellese c’erano il sottosegretario Giuseppe Castiglione, il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia e il parlamentare regionale Nino D’Asero.
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