Accoltella la moglie nel sonno e le frattura la clavicola Bengalese in carcere in attesa del processo

Ha accoltellato la moglie nel sonno. Ha aspettato che si addormentasse e poi l’ha aggredita per futili motivi, colpendola più volte alla gamba e alla spalla, procurandole lacerazioni dei tessuti, e la frattura scomposta della clavicola. La Polizia ha arrestato Hanzal Molla, 26enne bengalese, residente in via Oreto, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali gravi nei confronti della coniuge, una connazionale.

Ragionevole chiedersi perchè non sia stato accusato di tentato omicidio e il motivo sta nel fatto che al momento dell’arresto gli agenti non avevano ancora un quadro chiaro di quel che era accaduto,  versione completa di come si erano svolti i fatti, anche perchè la donna era ferita gravemente e in stato di shock e quindi solo in un secondo momento si è potuta avere la sua testimonianza. Secondo la versione inizialmente fornita dall’uomo, infatti si era trattato di un violento atto autolesionistico infertosi dalla donna, e per questo aveva chiamato il 118.

Poi, messo sotto torchio il marito, è emerso quel che era successo davvero: dopo l’aggressione di Molla, la donna, sanguinante e incapace quindi di sottrarsi fisicamente alle pugnalate, avrebbe iniziato ad implorarlo di smetterla e i chiamare i soccorsi. Alla fine l’uomo avrebbe accettato di farlo, ma solo dietro la promessa di non esser denunciato. Arrivati i soccorsi, hanno trovato la donna immersa in una pozza di sangue con gravissime ferite ed hanno così contattato il 113.

Il personale delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico,  sin da subito, aveva notato come lo stato di apparente tranquillità del marito, addirittura sereno ed a braccia conserte, mal si conciliasse con le gravi condizioni della donna che veniva, in quei frangenti, dai medici immobilizzata sulla barella. 

La vittima dopo essere stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico e dopo essersi ripresa dallo stato di shock, ha riferito ai poliziotti che la vegliavano di essere stata vittima dell’ennesima aggressione del marito. Un menage familiare, quello in cui vivevano, fatto di vessazioni, soprusi, minacce e violenze gratuite come, l’ultima, violentissima.  

L’accusa attuale è di maltrattamenti e lesioni personali gravi, ma nelle ultime ore qualcosa è cambiato. Il processo per direttissima fissato per oggi è stato sospeso alla luce delle risultanze delle indagini e del danno subito dalla donna. Il pm ha disposto la detenzione in carcere al Pagliarelli in attesa di processo. 

Marta Genova

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