La polizia nei giorni scorsi ha posto sotto sequestro un noto stabilimento balneare di Cefalù ed un’annessa area demaniale marittimi adibita a parcheggio. Dopo alcuni sopralluoghi, uno dei quali effettuato alla presenza di tecnici del Demanio Marittimo, della Soprintendenza ai Beni culturali e del Comune di Cefalù, ha sequestrato lo stabilimento balneare La Volpe in Bikini situato sulla frequentatissima spiaggia di Sant’Ambrogio, nel tratto di litorale compreso tra la cittadina normanna e il comune di Pollina. I gestori titolari dello stabilimento avrebbero realizzato alcune opere in difformità a quanto prescritto nei provvedimenti concessori, perché non contemplate nei progetti che erano stati approvati.
Durante i sopralluoghi sarebbero state riscontrate opere e strutture realizzate con materiali diversi dal legno non facilmente rimovibili, in violazione delle prescrizioni riportate sulle concessioni e autorizzazioni paesaggistiche. L’autorizzazione paesaggistica peraltro non sarebbe stata inoltre rinnovata dopo la scadenza quinquennale. Alcune opere e strutture non destinate alla diretta fruizione del mare quali pizzeria, cucine, sala ristorazione, depositi alimenti e bevande, sebbene autorizzate e previste nei provvedimenti concessori, non sarebbero state trovate conformi ai progetti autorizzati ed alcuni manufatti sarebbero risultati del tutto abusivi. I percorsi pedonali interni allo stabilimento e alcune superfici sarebbero stati realizzati e definiti con ciotoli di mare e malta cementizia in violazione della prescrizione riportata nelle autorizzazioni.
Per le opere fisse e non reversibili, afferenti in particolare le attività accessorie alla balneazione della ristorazione e della pizzeria (opere non destinate alla diretta fruizione delmare), agli atti del Comune di Cefalù in questi anni non sarebbe risultato essere stato chiesto e/o rilasciato alcun titolo edilizio abilitativo e ciò sebbene queste strutture non risultassero essere state mai smantellate al termine delle stagioni estive, rimanendo sulla spiaggia lungo tutto l’anno.
Gli agenti del Commissariato di Cefalù hanno anche apposto i sigilli ad un’area del litorale, situata a poche decine di metri dallo stabilimento balneare, destinata a parcheggio. Il sequestro, eseguito in questa circostanza su ordine del Gip di Termini Imerese, sarebbe scaturito in particolare dall’uso indebito che i titolari della Volpe in Bikini avrebbero fatto di quest’area. Malgrado infatti già a decorrere dal 2008 essi avessero ottenuto dagli Uffici del Demanio Marittimo la concessione di quest’area, pari a circa 340 metri quadrati, per adibirla a parcheggio di autovetture, l’avrebbero col tempo trasformata – anche parzialmente delimitandola e recintandola – in una sorta di parcheggio privato del loro lido violando la condizione posta dal provvedimento concessorio per le quali l’uso del parcheggio sarebbe dovuto essere a servizio di tutti i soggetti che ne facessero richiesta.
Sull’area inoltre sarebbe stata apposta cartellonistica e segnaletica che evidenzia l’uso del parcheggio a beneficio dei clienti del lido, in contrasto ad un'altra condizione che aveva posto il provvedimento concessorio per la quale sarebbe dovuta essere affissa apposita cartellonistica che evidenziava l'uso pubblico del parcheggio. Pare tra l’altro che la concessione di quest’area demaniale fosse scaduta già nel 2013 senza essere rinnovata ma che ciò nonostante i titolaridel lido abbiano continuato ad utilizzare l’area a beneficio dei loro clienti almeno fino alla scorsa stagione estiva.
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