Sarà pronto entro i primi di dicembre il bypass capace di ripristinare la circolazione sulla A19 Palermo – Catania. È il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a rendere noto il Piano degli interventi di attuazione delle misure per il superamento dell’emergenza generata dal cedimento del viadotto Himera, a causa di una frana, lo scorso 10 aprile. L’appalto, a cura dell’Anas, costerà in totale 9 milioni 330mila euro. I cantieri saranno aperti all’inizio di agosto. Il commissario Marco Guardabassi aveva già spiegato che i lavori per la realizzazione della bretella dureranno 90 giorni e che potranno procedere parallelamente alla demolizione della carreggiata colpita dalla frana. In realtà non è esattamente così. Dal cronoprogramma è chiaro che la costruzione della parte principale della bretella – cioè la rampa che porterà all’autostrada – potrà iniziare solo 20 giorni dopo rispetto all’avvio della demolizione. Ecco perché il bypass sarà pronto, salvo imprevisti, solo a dicembre.
Il piano è stato approvato dal dipartimento di Protezione civile il 26 giugno. È da questa data che scattano dieci giorni entro i quali l’Anas deve produrre la progettazione esecutiva e incassare il placet di Guardabassi. La tabella di marcia prevede la demolizione/decostruzione della carreggiata in direzione Catania, quella colpita direttamente dalla frana; l’adeguamento della strada provinciale 24 alle condizioni necessarie per la circolazione del traffico; la realizzazione della rampa di innesto in autostrada. Il cronoprogramma – riferiscono dal ministero – è stato congegnato per «evitare al massimo i disagi della brutta stagione e per restituire quanto prima l’arteria al trasporto di merci e persone». Il 29 giugno il piano è stato presentato alle autorità territoriali e competenti nella sede della Regione Siciliana, alla presenza del governatore, Rosario Crocetta. Le parti si impegnano a ridurre i tempi amministrativi in un mese, anziché due, in modo da affidare i lavori all’inizio di agosto.
Demolizione/decostruzione della carreggiata in direzione Catania. Per procedere all’abbattimento di sei campate della carreggiata in direzione Catania, tra la pila 16 e la pila 22, e mettere in sicurezza l’area sottostante – rendendola disponibile per le indagini sulla struttura e in particolare sulle fondazioni del viadotto direzione Palermo – è necessario prioritariamente procedere al distacco dell’impalcato dalla posizione assunta a seguito della frana, in appoggio all’opposta carreggiata. Tempo stimato per l’intervento, 130 giorni. Costo, 2 milioni 540mila euro.
Adeguamento della strada provinciale 24. È questo, secondo i tecnici, l’unico modo per costituire un efficace bypass (o bretella) per il traffico autostradale, in attesa della ricostruzione del tratto di autostrada danneggiato. Il segmento di provinciale interessato va dallo svincolo di Scillato al ponte sull’Imera. L’ampliamento della carreggiata, indispensabile per consentire la circolazione a doppio senso di marcia dei mezzi pesanti, imporrà in alcuni tratti, oltre alle opere di drenaggio e contenimento ordinarie, la realizzazione di paratie di pali a consolidamento della scarpata. Tempo stimato, 80 giorni. Gli interventi potranno avvenire in sostanziale autonomia rispetto alla demolizione delle campate della carreggiata direzione Catania, a eccezione delle primissime fasi con la messa in sicurezza dell’area al di sotto delle campate centrali da demolire, nonché del coordinamento di alcune interferenze tra i cantieri. Costo, 2 milioni 300mila euro.
Realizzazione della rampa di innesto in autostrada. È l’intervento più rilevante, sia per l’incidenza economica (circa il 50 per cento delle risorse assegnate), anche in rapporto al carattere provvisorio dell’infrastruttura, che per le implicazioni di carattere geologico e geotecnico. Tra le sei ipotesi progettuali sul tavolo è stata scelta quella per cui le opere non si esauriscono nella rampa, con le sue fondazioni e la sua spalla, ma si estendono a un complesso sistema di drenaggio e contenimento. Permane, infatti, l’esigenza di stabilizzare il versante sotto il profilo idrogeologico, oltre alla necessità di presidiare l’infrastruttura autostradale esistente (non soltanto la costruenda rampa) da eventuali frane future. Tempo stimato, 90 giorni. Anche in questo caso i lavori potranno avvenire in autonomia, tranne nella prima fase di demolizione. Costo, 4 milioni 490mila euro.
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