A18, frana Letojanni: burocrazia frena inizio lavori «Attesa di ministero, Soprintendenza e Forestale»

«Credo che prima della prossima primavera potremmo avviare il cantiere e risolvere questo problema in modo definitivo». Era da poco iniziato dicembre quando Salvatore Lizzio, architetto della Protezione civile incaricato di seguire il progetto che dovrebbe ripristinare la viabilità sull’autostrada A18, dopo la frana del 15 ottobre 2015, si dichiarava ottimista in merito ai tempi di avvio dell’intervento. Quelle parole arrivavano quando ancora doveva iniziare la conferenza dei servizi, passaggio propedeutico per arrivare prima all’approvazione definitiva del progetto e poi all’indizione della gara d’appalto. Per il lavoro – consistente nella realizzazione di una doppia galleria che attraversi la frana – saranno a disposizione circa 12 milioni di euro, tre quarti dei quali a carico del Consorzio per le autostrade siciliane (Cas) e la restante parte proveniente dai fondi della Protezione civile. 

Quasi cinque mesi dopo, però, le cose si può dire che non siano andate proprio così. Con la conferenza dei servizi ancora in corso, il Cas – l’ente che gestisce l’A18 – ha fatto sapere nei giorni scorsi che il programma di lavori per eliminare i restringimenti sull’autostrada non riguarderà il tratto interessato dalla frana, che da oltre due anni è chiuso, con una deviazione obbligatoria sull’altra carreggiata e il conseguente doppio senso di marcia. A rallentare l’iter della messa in sicurezza, infatti, è stato il ministero per le Infrastrutture che ha ricordato a Protezione civile e Cas che la proprietà dell’autostrada rimane dello Stato, che per questo deve dare il proprio nulla osta

«Ho incontro a Roma i responsabili del ministero – spiega a MeridioNews il direttore generale del Cas Leonardo Santoro -. A loro ho spiegato che si tratterà di un’infrastruttura per la quale verranno usati risorse non statali. In ogni caso sarà necessario che loro mettano un visto sul progetto. I responsabili mi hanno detto che il via libera arriverà entro la settimana, d’altronde dovrebbe trattarsi soltanto di un pronunciamento di carattere formale». 

A tal proposito non tutti i pareri degli enti chiamati a esprimersi sul progetto sono stati già rilasciati. «Genio civile, Anas e Asp hanno già dato i propri nulla osta, mentre mancano ancora quelli di Soprintendenza, dell’Ispettorato forestale e il Comune ha chiesto dei chiarimenti», ammette Santoro. Al momento dunque è difficile prevedere quando potranno partire i lavori che saranno aggiudicati anche tenendo conto dei tempi proposti in fase offerta dai partecipanti, ma che dovrebbero comunque aggirarsi intorno ai 18 mesi. «Contiamo di avere presto i pareri mancati e poi passare all’approvazione del progetto da mandare in gara», chiosa Santoro.  

Simone Olivelli

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