Una vera e propria festa di compleanno per celebrare i due anni trascorsi da quando una frana ha invaso la carreggiata dell’autostrada A18 Messina-Catania nei pressi dell’abitato di Letojanni. Ad organizzare l’iniziativa sono stati proprio i cittadini del paesino jonico che questa mattina hanno tagliato una torta e intonato la classica canzoncina.
Una inusuale forma di protesta portata avanti da due gruppi – A18 e A20 le autostrade della vergogna e Maxi protesta per le condizioni A18 – che su Facebook esprimono da anni il proprio sdegno per una vicenda che è ancora ben lontana dal concludersi. Il 5 ottobre 2015 le forti piogge hanno fatto crollare un costone roccioso che sovrasta la corsia lato monte dell’autostrada. In breve tempo, massi e detriti hanno occupato un’intera carreggiata e solo per fortuna non si è verificata una tragedia. L’autostrada è stata riaperta pochi giorni dopo l’accaduto, istituendo il doppio di senso di circolazione lungo la carreggiata lato mare. Una soluzione che in partenza sarebbe dovuta essere solo temporanea, ma che dura invece da due anni.
«Sono due anni che ci prendono in giro con un rimpallo di competenze che non interessa agli utenti dell’A18 che invece pagano un pedaggio per viaggiare in condizioni disastrose – attacca Francesco Puglisi, uno dei promotori dell’iniziativa di oggi -. Adesso siamo noi a prendere in giro le istituzioni attraverso una festa che è pura ironia. E intanto chi percorre quotidianamente l’autostrada rischia la vita. E la frana è solo un pretesto, perché l’intera arteria è in condizioni precarie e l’imminente arrivo dell’autunno non ci fa stare tranquilli. Lo stesso Delrio ha ammesso i problemi dell’autostrada, ma non ha revocato la concessione al Cas. Il governo doveva intervenire in modo netto».
Sulla vicenda, infatti, sta ancora facendo luce la magistratura che ha aperto un’inchiesta per accertare eventuali responsabilità. Nel frattempo, gli interventi si sono limitati alla messa in sicurezza della collina e all’installazione di una rete paramassi. A ritardare tutto, c’è infatti il solito rimpallo di competenze tra Comune di Letojanni, Regione e Consorzio Autostrade.
Uno spiraglio però sembra essersi aperto. Il prossimo 18 ottobre dovrebbe essere presentato il progetto esecutivo che prevede la realizzazione di una paratia e di una doppia galleria artificiale sulle due carreggiate. Interventi complessi che, una volta realizzati, metterebbero in sicurezza l’intera zona, permettendo la completa fruizione dell’autostrada. Il cantiere costerà in tutto dieci milioni di euro e vede il Cas come ente attuatore, così come stabilito dalla Protezione Civile. Il consorzio, infatti, lo scorso novembre, ha impegnato sei milioni di euro a cui si aggiungono i restanti quattro milioni provenienti da un finanziamento regionale.
Intanto, il Cas non ci sta a recitare il ruolo di colpevole dell’intera vicenda. «Siamo parte lesa – spiega la nota ufficiale – per avere subìto, oltre che l’invasione della carreggiata autostradale, rilevanti danni dalla frana di un territorio in cui ricadono centinaia di costruzioni di competenza urbanistica esclusiva del Comune di Letojanni. Il consorzio non avrebbe potuto neppure provvedere a mettere in sicurezza il territorio per liberare l’autostrada in quanto quell’attività rientra nella esclusiva competenza della Protezione Civile e del Comune di Letojanni».
«Da allora – prosegue – chiunque affronti la questione ne attribuisce la responsabilità al Consorzio con evidente danno anche d’immagine per lo stesso. Con grande senso di responsabilità il Cas all’indomani della frana ha senza indugio offerto alla Protezione Civile della Regione Siciliana, alla quale spetta la ricostruzione dei danni causati dall’evento naturale, la massima disponibilità ad una collaborazione istituzionale per realizzare in tempi rapidi i lavori necessari, se del caso, anche con somme anticipate dal consorzio».
I cittadini che hanno protestato continuano a diffidare degli annunci del consorzio. «La nota del Cas – sottolinea Puglisi – serve solo a prendere tempo, con le elezioni regionali cambierà il presidente e si dovrà dunque iniziare nuovamente da zero. I soldi ci sono, ma siamo fermi. Il progetto del 18 ottobre verrà appaltato, ma c’è il rischio che torni indietro dopo essere stato valutato dalla Protezione Civile. In caso di appalto, ci potrebbero essere ricorsi che non farebbero altro che allungare i tempi. Mi auguro di non dover festeggiare il terzo compleanno».
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