A Roma con il cappello in mano per reclamare ciò che ci spetta

L’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, ‘esulta’ per la ‘grazia ricevuta’ dal Governo nazionale che ha sbloccato 300 milioni di euro del Patto di stabilità. Ma il parlamentare nazionale, Davide Faraone, lo riprende al volo ricordandogli che la ‘concessione’ romana è solo una piccola vittoria.

“In Sicilia – ricorda Faraone – circa 9 miliardi di euro congelati dal Patto di stabilità e il Governo nazionale sblocca appena 300 milioni. Una goccia nel mare”.

“Non credo si possano utilizzare toni trionfalistici – aggiunge Faraone – per questa concessione e meno che mai si possa ringraziare qualcuno. Negli ultimi anni in Sicilia si è perso il 30 per cento del sistema produttivo. Il governo Crocetta, le forze politiche, trasversalmente, devono chiedere la sensibile revisione dei vincoli del Patto di stupidità, senza accontentarsi delle elemosine”.

“Se queste risorse non verranno utilizzate – incalza il parlamentare nazionale del Pd – resteranno bloccati investimenti e sviluppo e la crisi che colpisce la Regione non verrà mai arginata”.

“Bene tagli ai costi della politica e battaglie moralizzatrici – conclude Faraone – ma il governo Crocetta deve ora occuparsi della crisi economica, e soprattutto trovare soluzioni”.

Insomma, sembra dire Faraone, non basta andare con il cappello in mano dal Ministro Fabrizio Barca per ottenere solo la minima parte di quello che ci spetta. Bisogna ‘armare turille’ per ottenere molto di più.

Per la cronaca, il Patto di stabilità è una della tante prescrizioni demenziali dell’Unione Europea che stanno affossando la stessa Europa. Un’imposizione che fa il paio con la politica monetarista della Bce, con il Fiscal Compact e con altre ‘ricette’ tutto rigorosamente fallimentari.

Sempre per la cronaca, l’assessore Bianchi avrebbe ottenuto anche 260 milioni di euro a valere sul Fondo per le aree sottoutilizzate. Con questi soldi il Governo regionale vorrebbe pagare il trasporto su gomma e via mare.

Le risorse Fas, ancora per la cronaca, dovrebbero servire alle Regione del Sud per la realizzazione di infrastrutture. Invece vengono regolarmente utilizzate per la spesa corrente, dalla sanità ai forestali e, adesso, anche il trasporto su gomma e via mare.

 

Redazione

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