A Paternò traballa maggioranza in Consiglio comunale Seduta fiume e bocciature. Oggi tocca alle strisce blu

Seduta consiliare fiume quella andata in scena ieri a palazzo Alessi. Quasi sette ore con fischio finale alle 3.30 di mattina per sancire l’agonia della maggioranza consiliare all’interno del Comune di Paternò. Sono stati 32 i  punti iscritti all’ordine del giorno dal presidente del Consiglio comunale Filippo Sambataro. Tuttavia l’assise ne ha trattati sostanzialmente due punti con una certa rilevanza. In entrambi i casi il verdetto finale è stata una bocciatura, con un fronte trasversale che ha visto compatta l’opposizione e alcuni pezzi della maggioranza.

Sono stati 14 i voti contrari che hanno portato a respingere sia la convenzione con l’Ama, la partecipata del Comune che gestisce il servizio idrico integrato in città, che il regolamento per la rateizzazione del pagamento del tributo legato al rilascio del permesso a costruire. Quattro i consiglieri comunali: Barbara Conigliello, Roberto Faranda, Turi Malerba, e Ionella Rapisarda hanno espresso il loro voto contrario per i due atti. Voti, quest’ultimi, che si sono sommati a quelli dei colleghi dell’opposizione. 

Fra gli scanni della maggioranza assenti i consiglieri Alfredo Sciacca e Agata Marzola: quest’ultima presidente della commissione Bilancio al centro della diatriba degli ultimi giorni sull’aumento del monte ore ai lavoratori part-time del Comune. Il gruppo consiliare di Diventerà Bellissima ha presentato sette dei dieci emendamenti alla convenzione per l’espletamento in proprio del servizio idrico che, tradotto in soldoni, avrebbe dovuto definire contrattualmente i rapporti tra il Comune e l’Ama. 

Per il consigliere di Diventerà Bellissima Giuseppe Lo Presti si tratta di un «contratto insoddisfacente e generico che avrebbe esposto l’ente a controversie». Per quanto riguarda l’altro punto bocciato, il regolamento per il pagamento del contributo per il rilascio del permesso a costruire, avrebbe presentato dei profili non in linea con gli aggiornamenti legislativi col testo unico delle società partecipate del 2016. Due vicende, a prima vista, squisitamente tecniche, finite, invece, per rappresentare un caso politico che adesso il sindaco Nino Naso, di ritorno dall’assemblea dei sindaci di Arezzo dovrà affrontare necessariamente. 

L’assise civica tornerà a riunirsi stasera alle 20 e sarà chiamata ad esprimersi su 22 debiti fuori bilancio pari a circa 300mila euro; la stragrande maggioranza dei casi si tratta di sentenze derivanti da azioni giudiziarie intraprese dai cittadini contro il cattivo stato delle strade cittadine, dove pedoni o automobilisti avrebbero subito danni personali o a cose. Si tratta di cause intentate già dal 2012; inoltre il Consiglio comunale sarà chiamato ad esprimersi sull’affidamento esterno dei servizi di controllo delle strisce blu.

Salvatore Caruso

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