MENTRE CADE LA PIOGGIA IN UNA CITTA’ CON CADITOIE E TOMBINI INTASATI E MAI PULITI, I PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE DENUNCIANO L’ARRIVO DI UNA PIRANDELLIANA CRISI IDRICA… A RISCHIO FALLIMENTO LA SOCIETà ACQUE POTABILI SICILIANE
Mentre a Palermo piove a dirotto e la città si allaga perché sottopassaggi e tombini sono ‘attuppati’ (traduzione: intasati e mai ripuliti), la stessa Palermo e altri 51 Comuni della provincia rischiano di restare senz’acqua.
La denuncia arriva da un comunicato del Movimento 5 Stelle. “Rischiano di rimanere a secco e senza servizio di depurazione nei prossimi giorni 52 Comuni della Provincia di Palermo. Tutto è appeso alle decisioni che nelle prossime ore adotterà il Tribunale di Palermo, che si pronuncerà sul fallimento o meno di ‘Acque potabili siciliane’, la società che gestisce il servizio idrico nel Palermitano”. (sopra, Palermo allagata: foto tratta da mobilitapalermo.org)
La decisione del Tribunale verrà presa dopo un incontro programmato per il 16 ottobre in Prefettura al quale sono stati invitati tutti i Sindaci dei 52 Comuni interessati.
Leventuale fallimento provocherebbe lo stop dellerogazione dellacqua, lasciando a secco migliaia di famiglie con intuibili problemi igienico sanitari.
Per evitare tutto ciò il gruppo del Movimento 5 Stelle allArs è sceso in campo con due atti parlamentari: una mozione e, soprattutto, un ordine del giorno che punta a portare con estrema urgenza il problema allattenzione dellAula.
Nei due atti, che vedono come prima firmataria Valentina Palmeri (nella foto a destra), i deputati Cinque Stelle (al fine di scongiurare il caos nella gestione del servizio idrico Integrato, evitare problematiche di ordine igienico-sanitario e di garantire la continuità del servizio e la salvaguardia delle professionalità tecniche di Acqua potabili siciliane) puntano ad impegnare il Governo a chiedere la sospensione del procedimento di fallimento della società che gestisce il servizio a Palermo e provincia fino allapprovazione del testo di legge sul Servizio idrico integrato, attualmente in via di definizione alla IV commissione dell’Ars.
Mozione ed ordine del giorno puntano pure allacquisizione di ‘Acqua potabili siciliane’ a patrimonio regionale, alla trasformazione della stessa società in ente di diritto pubblico e alla rinegoziazione delle tariffe dellacqua allingrosso.
Il caos – afferma Valentina Palmeri – è alle porte. Abbiamo il dovere morale di impedirlo. Governo e Parlamento mettano da parte le beghe di questi mesi, si ripresentino in Aula e mettano i cittadini al centro del dibattito. Salviamo il salvabile, ci si adoperi tutti per congelare il fallimento fino allapprovazione della legge sullacqua che è ormai in dirittura darrivo in quarta Commissione.
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