Mancava un minuto a mezzanotte quando
Cateno De Luca ha strappato le dimissioni dalla carica di sindaco di Messina che aveva minacciato venti giorni fa in polemica con il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale sulla gestione dell’emergenza Covid. La richiesta del primo cittadino riguardava la rimozione del manager Paolo La Paglia che per De Luca sarebbe il principale responsabile della situazione epidemiologica in città.
Dopo due ore di resoconto dettagliato su quanto fatto negli oltre due anni di amministrazione,
il sindaco è entrato in polemica con i consiglieri comunali annunciando l’intenzione di non mettere più piede in Consiglio fino a quando sarà presidente Claudio Cardile e fino a quando non verrà tolta la norma che regola l’astensione. De Luca ha anche rimesso le sue deleghe agli assessori Carlotta Previti e Dafne Musolino: «Non voglio avere più avere a che fare con questo Consiglio. Che presentino pure la mozione di sfiducia, devo portare fuori la città da questa pandemia».
Punto centrale della diretta social – che ha avuto come colonna sonora The show must go on dei Queen – è stato il discorso sullo scontro con
il direttore La Paglia: «Hanno lasciato il sindaco De Luca solo. Sono stato isolato – ha lamentato il sindaco – Si sono messi in moto certi potentati di certi palazzi, tutti collegati nella strategia di chi tocca la sanità muore». Per chiudere il video, il primo cittadino ha fatto un brindisi stappando una bottiglia di spumante e riempiendo sei calici ognuno con etichette con scritto Musumeci, Razza, le consorterie, i deputati nazionali e regionali e a una parte della città. Poi ha strappato le dimissioni. «Mi riprendo la mia fascia perché questa me l’ha consegnata il popolo e la rimetto con grande orgoglio».
Che
Cateno De Luca ambisca a diventare presidente della Regione non è un mistero. «Non sfido nessuno – ha detto il governatore Nello Musumeci ai microfoni di Radio Fantastica Rmb – perché sono convinto che la politica vada gestita con stile». Sul dietrofront del primo cittadino messinese, Musumeci non si esprime: «Io sono il presidente della regione e ogni giorno discuto con i 390 sindaci siciliani: non mi possono occupare di quello che fa uno di loro».
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