A Collesano il verde pubblico è curato dai forestali «Potrebbe essere un modello, la legge già esiste»

A Collesano il verde pubblico in questi giorni è curato dai forestali. Una collaborazione, quella tra il Comune madonita e l’Azienda Regionale Foreste Demaniali, che «potrebbe fungere da modello per l’intera Sicilia». A dirlo è il sindaco Giovanni Battista Meli, che guarda soddisfatto all’iniziativa. Non è il solo a manifestare apprezzamento, visto che le attività degli operai della forestale sono state salutate con piacere dagli stessi cittadini, che hanno notato un netto miglioramento delle condizioni del paese. Ma allora i forestali possono collaborare coi singoli Comuni?

«Abbiamo firmato una convenzione con l’Azienda – dice Meli -, dopo aver sottoposto alla Forestale una nota ufficiale con la quale facevamo presente che il nostro Comune negli scorsi anni ha avuto problemi gravissimi sugli incendi. Abbiamo chiesto insomma una mano d’aiuto. L’istanza è stata presa in considerazione, e questo potrebbe essere un metodo utilizzato anche da altri sindaci delle Madonie, ad esempio. Se non ricordo male in occasione della campagna elettorale lo stesso presidente Musumeci aveva parlato di una tesi del genere, sostenendo che gli operai della forestale hanno un costo enorme ma allo stesso tempo se venissero assunti a tempo indeterminato si eliminerebbero il precariato, la disoccupazione stagionale e le richieste di voto da parte dei politici spregiudicati che sfruttano i soggetti deboli. Ma soprattutto a parità di costo potrebbero essere messi a disposizione dei Comuni e ci sarebbe quel decoro urbano che sarebbe anche un ritorno dal punto di vista del turismo». 

In assenza di mezzi e risorse, e soprattutto per ribaltare la narrazione che vuole “l’esercito dei forestali” soltanto “parassita” e “nullafacente”, la collaborazione coi Comuni siciliani può davvero tornare utile. Nel Palermitano come altrove. Anche perchè le leggi, in questo senso, esistono già. Lo afferma ad esempio Gaetano Guarino, che per oltre 30 anni ha lavorato proprio nel settore della manutenzione all’interno dei forestali. «Una possibilità del genere era già prevista dalla legge regionale 16 del 1996 che poi è stato modificata dalla legge 14 del 2006», fa notare l’attuale dirigente aziendale e sindacalista della Cgil Funzione Pubblica. In effetti, all’articolo 14 tra le «attività complementari dell’Amministrazione forestale» si legge che essi possono occuparsi di «impianto di essenze arboree su terreni di proprietà di enti pubblici o di enti morali, sempre se destinati alla pubblica fruizione» e di «restauro e miglioramento di giardini pubblici comunali o di giardini privati aperti al pubblico che rivestano particolare interesse sotto il profilo paesaggistico e ambientale». Quindi se la legge c’è perché diventa così difficile attuarla? 

«Ci sono stati momenti – continua Guarino – in cui i sindaci chiedevano l’autorizzazione alla Regione e c’erano problemi di assunzione degli operai, in cui magari andavano a fare attività nei boschi e direi giustamente, perché il loro fine principale è quello. I forestali sono risorse umane importantissime e se dovessero essere utilizzati per fare degli interventi mirati, oltre ai lavori che devono già svolgere, si potrebbe cambiare l’assetto del verde nelle nostre città. In questo senso, ci sono già state esperienze bellissime, come quelle del Comune di Monreale, in cui i forestali hanno ottenuto dei successi straordinari. Sono persone preparate, in fondo occorre una buona programmazione tecnica e avere le idee chiare». 

Gli fa eco anche il primo cittadino di Collesano, che aveva già attuato questa misura durante la sua prima sindacatura (2010-2015). «I Comuni non dovrebbero neanche chiedere la possibilità di poterla attuare – chiosa Meli – ma dovrebbe essere una regola precisa. I forestali sono dei professionisti che riescono a fare un lavoro egregio. Magari da prevedere in un primo momento in periodo particolari come quello estivo. Ma, ripeto, sarebbe un successo assumerli a tempo indeterminato: tanto la spesa sarebbe uguale». 

Intanto il paese madonita cerca appoggio non solo dai forestali, nella cura del verde, ma anche dagli stessi cittadini. Lo scorso 27 giugno è stata emanata un’ordinanza con la quale si prova a intervenire negli «appezzamenti di terreno di proprietà privata, ricadenti nel territorio comunale, soprattutto nel perimetro urbano, infestati da vegetazione spontanea che provoca la proliferazione di insetti pericolosi e muridi, una particolare specie di roditori, atti a provocare la diffusione di malattie anche epidemiche, nonché il costante pericolo di incendi». In questo caso a effettuare i «lavori straordinari di decespugliamento e di pulizia della caditoie» dovrebbero essere gli stessi cittadini, che hanno presentato la propria disponibilità presso l’ufficio Assistenza del Comune di Collesano. «Ho chiesto la disponibilità dei tanti disoccupati che ci sono in paese – dice ancora Meli – O lo fanno loro entro il 10 luglio o provvederemo noi come Comune, ma poi faremo pagare l’intervento degli operai agli stessi proprietari».

Andrea Turco

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