Se non è Centro direzionale Cibali, poco ci manca. Nel senso che si tratta proprio delle particelle catastali accanto, le porzioni di terra sfuggite negli anni d’oro all’acquisto dei privati e alle espropriazioni del Comune di Catania. Quando cioè nell’area tra via Sabato Martelli Castaldi e via Nazario Sauro si prevedeva, con la benedizione del piano regolatore generale della città, una grande colata di cemento. E se per le aree d’interesse del Centro direzionale la gestazione per le nuove costruzioni sembra essere più lunga, lo stesso non può dirsi per queste tre particelle su via Castaldi. Che due famiglie di privati stanno per vendere (il compromesso è ormai firmato) alla società Recosta srl, che ne farà un supermercato. Un Eurospin, per la precisione, con affaccio sulla trafficata arteria cittadina, i cui lavori sono cominciati. Con buona pace del prg dell’epoca, che poi è anche quello di adesso.
La storia di questo pezzo di città si intreccia per forza di cose con quella del Centro direzionale. Non solo per una questione di buon vicinato, ma anche perché le conferenze dei servizi per discuterne vengono effettuate due anni fa. Quando cioè i terreni del Centro direzionale balzano di nuovo agli onori delle cronache sia per l’incendio che i progetti del consorzio che ne detiene la proprietà. «Urbanisticamente – si legge nella relazione – il terreno oggetto dell’intervento (la costruzione del supermercato, ndr) ricade in zona L del vigente Piano regolatore generale della città di Catania e risulta contrassegnato con la lettera S, edificio scolastico». La zona L, però, si estende anche oltre i terreni dove si costruirà il supermercato, e arriva a toccare quelli del Centro direzionale, in cui si dovranno fare tante cose sì, ma non una scuola. E qui si arriva al collegamento: visto che, in base alla proposta di variante al prg approvata nel 2017 dalla giunta Bianco, le zone L del Centro direzionale diventano a uso residenziale-commerciale, per estensione anche i terreni accanto meritano le stesse possibilità.
«L’amministrazione avvia una procedura di sostanziale modifica della destinazione urbanistica», scrive la relazione tecnica firmata dall’impresa. Che non tiene in considerazione un fatto: la proposta di variante approvata nel 2017 non è passata dal vaglio del Consiglio comunale, unico organismo deputato alle valutazioni di carattere urbanistico. La relazione si spinge poi oltre, e aggiunge: «Il progetto proposto non risulta in contrasto con le previsioni del Prg, che prevedono, nelle zone L, oltre agli edifici scolastici, anche le aree mercatali». Sebbene la definizione di «area mercatale» sia più facilmente accostabile al mercato di piazza Carlo Alberto piuttosto che a un Eurospin. Obiezione, quest’ultima, che viene formulata anche in conferenza dei servizi, ma alla quale non viene data una risposta netta, almeno stando ai verbali. Così passa la linea del consulente tecnico della Recosta srl, l’ingegnere Santi Cascone. Già presidente dell’Ordine degli ingegneri, nome noto a Palazzo degli elefanti: ex assessore alla Viabilità nella giunta di Raffaele Stancanelli, poi nella cabina di regia voluta da Enzo Bianco per la gestione degli investimenti del Patto per Catania. E infine, nel 2018, nel «comitato dei saggi» pensato da Salvo Pogliese in campagna elettorale. È Cascone a ricordare la decisione presa in giunta dall’ex primo cittadino e a suggerire di applicarla anche al supermercato Eurospin. Cosa che in effetti accade.
Adesso, a due anni da quelle conferenze dei servizi e dal progetto presentato dalla società Recosta srl (le tavole sono datate luglio 2017, cioè realizzate pochi giorni dopo la delibera con la proposta di variante approvata in giunta da Bianco e i suoi), i lavori per il supermercato Eurospin sono cominciati. Senza che ancora sia stato sciolto il nodo su quanti e quali dei terreni di quella zona, essendo stati incendiati proprio quell’anno, debbano essere sottoposti alle normative che riguardano le aree percorse dal fuoco. Con i conseguenti divieti di costruzione e variazione di destinazione d’uso pluriennali. Norma che finché non si accerta l’evidenza, cioè che lì c’è stato un rogo, non si possono applicare. Certo è che il cantiere è aperto e che al posto di quella scuola, non più necessaria nel quartiere, ci sarà un ipermercato da quattromila metri quadrati. Incluso ampio parcheggio.
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