A Catania la conferenza nazionale sulla mobilità Nella città tra le ultime per ciclabili, Ztl e trasporti

Catania si classifica al 40esimo posto su 50 città nella graduatoria Euromobility 2014, fatta sulla situazione monitorata con dati 2013, relativa alla mobilità sostenibile in Italia. L’amministrazione Bianco è entrata in carico nel giugno 2013, quindi il dato della graduatoria è dovuto alle amministrazioni precedenti. La graduatoria 2015 comincerà ad essere indicativa di quanto fatto dalla nuova amministrazione. Oggi e domani proprio a Catania, alle Ciminiere, si tiene la prima conferenza nazionale sulla mobilità sostenibile.

L’Ue sulle aree urbane concentra una formidabile attenzione. In esse risiede il 75 per cento della popolazione europea. Nelle regioni metropolitane europee si produce il 75 per cento del Pil sebbene vi si concentri solo il 60 per cento della popolazione. Poco conosciuto è il rapporto tra, da una parte, qualità della vita in una città, ricchezza della città e dei suoi cittadini, prospettive per i suoi abitanti e dall’altra tipologia di mobilità urbana. Dai dati internazionali emerge chiaramente che le città europee con la più alta qualità della vita e con il reddito medio più alto sono quelle che hanno la percentuale più alta di spostamenti a piedi o in bici.

Hanno più del 40 per cento di spostamenti bici+piedi: Copenaghen, Munster, Barcellona, Brema, Amsterdam, Innsbruck, Haarlem, Zurigo. Tranne Barcellona che è sul Mediterraneo, le altre città hanno climi rigidi. La prima in Europa è Copenaghen, dove gli spostamenti bici+piedi superano il 56 per cento. Un altro riferimento è quello delle città che superano la cosiddetta quota 50. Cioè piedi+bici+trasporto pubblico devono assorbire più del 50 per cento degli spostamenti. Basilea e Zurigo superano il 70 per cento.

Un altro gruppo è quello delle città con più alta percentuale di spostamenti a piedi. Hanno più del 40 per cento Barcellona e Valencia, e il 50 per cento Losanna in Svizzera. Si ribalta l’idea che la quantità di auto private indichi il livello di ricchezza e di qualità della vita in una città. Le città europee svelano questo pregiudizio. L’obiettivo per le città europee è bici+piedi, dopo (e solo dopo) il trasporto pubblico.

Cosa accade in Italia? Ripartiamo in cinque macroregioni: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Riprendendo i dati di Legambiente e Fondazione Caracciolo (ACI) si ha: per le piste ciclabili un indice 7 per il Nord-Est, 3 per il Nord-Ovest, 2 per il Centro, 0.5 per Sud e Isole. Cioè nel Nord-Ovest ci sono 14 volte piste ciclabili rispetto al Sud ed alle Isole. Per le Zone a Traffico Limitato si ha: 3 per Nord-Est, Nord-Ovest, Centro e 0.6 per Sud e Isole. Cioè nelle zone più ricche del Paese ci sono Ztl cinque volte quelle delle zone più povere. Proporzioni ancora tutte verso Nord per le aree pedonali. Cioè le città italiane che hanno livello di reddito e qualità della vita elevate, hanno più alte disponibilità di piste ciclabili e di aree pedonali.

Se si torna al rapporto Euromobility 2014 Catania è ultima per zone a traffico limitato, risultando con dato non disponibile. Per numero di passeggeri sul trasporto pubblico è al 32esimo posto. Per corsie ciclabili Catania e Potenza risultano con nessuna corsia. A fronte di questo, a Catania, la quantità di veicoli per 100 abitanti sfiora i 70, mentre il valore medio italiano è circa 58 e quello europeo 47. Non c’è alcun servizio di car sharing e di bike sharing.

Il ritardo di tutte, o quasi, le città italiane, rispetto a quelle europee, è molto forte. Sarebbe auspicabile che da Catania, venisse fuori una proposta politica decisiva: meno grandi opere e più investimenti nelle aree urbane. La decisione di tenere a Catania la Conferenza sulla mobilità sostenibile è importante. La città ha risorse culturali che possono far affrontare e risolvere i problemi della mobilità. Catania può e vuole andare in Europa.

Francesco Russo

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