A Bellolampo 18mila tonnellate di rifiuti fuori dal Tmb «Con l’arrivo delle piogge il rischio ambientale è forte»

«Fino a quando si porteranno 850 tonnellate al giorno di rifiuti a Bellolampo, Palermo non uscirà mai da questa perenne emergenza». La chiave, per il consigliere comunale del M5s Antonino Randazzo, è tutta qui. La discarica palermitana è di nuovo sotto le attenzioni di Comune, Regione e Arpa. A preoccupare infatti da alcuni giorni è lo stoccaggio di rifiuti all’esterno del tmb (l’impianto di trattamento meccanico biologico): ad oggi ben 18mila tonnellate di immondizia, accumulate «in aeree non autorizzate e non idonee», sottolinea Randazzo. Col paradosso che in entrata (circa 14mila tonnellate) si accumulano i rifiuti che attendono di essere trattati dal tmb e in uscita, complice la carenza atavica di mezzi, si accumulano i rifiuti trattati dall’impianto (altri quattromila).

«Se non immediatamente rimossi – sottolinea ancora Randazzo – con l’arrivo delle piogge questi cumuli possono diventare un grandissimo rischio ambientale. Si tratta infatti di rifiuti freschi, scaricati dai compattatori in attesa di essere smaltiti dal tmb». Un rischio che l’amministratore unico Rap, Giuseppe Norata, prova in parte a minimizzare: «Da un lato la pioggia potrebbe aumentare il colato, dall’altro diminuirebbe il rischio incendi». E in fondo «l’alternativa sarebbe stata quella di lasciare i rifiuti sparsi per la città».Resta comunque il problema dell’accumulo, circa mille tonnellate al giorno. Ma come si è arrivati a tutto ciò? 

«Fino all’1 giugno a Bellolampo c’era EcoAmbiente, che gestiva i rifiuti dei Comuni della provincia – osserva il consigliere pentastellato – Per inciso, che questo compito sia passato a una società pubblica è un fatto favorevole. Ma Rap non riesce a garantire l’impegno: il tmb fisso non riesce a gestire più di 750 tonnellate al giorno, e solo da Palermo ne arrivano 850. Ed è proprio da lì che è cominciato l’accumulo. Certo, poi la chiusura della sesta vasca ha pure contribuito ma il problema principale è il tmb». Ed è per questo che la Rap nei mesi scorsi ha chiesto l’installazione di un tmb mobile che, a sentire Norata, dovrebbe essere attivo a breve. «Noi abbiamo stipulato la gara – afferma il dirigente della municipalizzata – Stiamo provvedendo, anche se ancora mancano l’autorizzazione della Regione e un’ordinanza sindacale del Comune, a realizzare l’area. In ogni caso il fatto di aver preso in carico i rifiuti del resto della provincia incide relativamente, nel senso che si tratta di circa 150 tonnellate al giorno». 

Intanto si attende in mattinata l’esito dell’incontro tra l’assessore comunale Giusto Catania e quello regionale Alberto Pierobon, dopo l’incontro preparatorio di ieri tra lo stesso Catania e la Rap per definire strategie comuni. Tra le ipotesi anche la possibilità di utilizzare i rifiuti umidi stabilizzati dopo il trattamento al Tmb come copertura della sesta vasca, mescolandoli alla terra vegetale, in modo da non accumularli né tantomeno trasferirli altrove – con un risparmio economico non indifferente. Di certo tutti gli enti preposti alla difficile gestione di Bellolampo devono lavorare in sinergia. Ne è consapevole lo stesso Randazzo. «Come consiglio comunale stiamo lavorando al regolamento sui rifiuti – dice -, che è arrivato a dicembre per essere elaborato dalle commissioni. Un lavoro trasversale che ha visto circa 150 emendamenti. Il regolamento insomma è pronto, e prevede ad esempio l’istituzione dell’ispettore ambientale: può sembrare una piccola cosa, ma può consentire di iniziare a contrastare la scorretta raccolta differenziata. E poi si parla di vuoto a rendere, di centri di riuso, di lotta allo spreco alimentare». 

Dopo la recente strigliata del sindaco Orlando, dunque, il Consiglio comunale sembra pronto. O no? Che tempi si possono prevedere? «Come M5s noi abbiamo manifestato la volontà di approvarlo, la lettera di Orlando poi mi sembrava più rivolta alla sua maggioranza. Se c’è la volontà si approva in un giorno, magari la prossima settimana, il lavoro è già pronto».

Andrea Turco

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