Cinque gennaio 1984. A Catania, raggiunto da alcuni colpi di pistola sparati da un sicario di Cosa Nostra, moriva in via dello Stadio il giornalista Giuseppe Fava. Non è una data come le altre, non lo è soprattutto per i catanesi e per tutti quelli che credono in una Sicilia diversa e che sono consapevoli della peculiarità del fenomeno mafioso, anche grazie al suo lavoro. Diceva Fava: «Mi rendo conto che c’è un’enorme confusione sul problema della mafia. I mafiosi stanno in Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono banchieri, i mafiosi sono quelli che in questo momento sono ai vertici della nazione. Non si può definire mafioso il piccolo delinquente che arriva e ti impone la taglia sulla tua piccola attività commerciale, questa è roba da piccola criminalità, che credo abiti in tutte le città italiane, in tutte le città europee. Il fenomeno della mafia è molto più tragico ed importante ».
Come ogni cinque gennaio, anche nel 2013 le sue città ricorderanno, in modi diversi, il giornalista. A Catania lappuntamento è come di consueto alle ore 17 in via Fava, l’ex via Teatro, strada in cui è stato ucciso e che, qualche anno più tardi, gli è stata intitolata. Amici, parenti e semplici cittadini apporranno un omaggio floreale accanto alla lapide sul muro che ricorda il tragico evento.
Una ghirlanda spesso rubata e poi riposizionata dalla famiglia, come a sottolineare il fatto che, in città, Giuseppe Fava è stato e rimane un personaggio scomodo. Un anniversario spesso dimenticato dalle rappresentanze politiche e istituzionali. Così, quando lanno scorso s’è visto davanti alla lapide il procuratore capo Giovanni Salvi, la sua presenza ha fatto notizia. «Era doveroso esserci», ha detto.
La giornata dedicata al ricordo del giornalista continuerà al centro Zo in piazzale Asia per lassegnazione del premio Fava. La sera, poi, nella sede dell’associazione a scopo sociale CittàInsieme, le quindici testate che formano la rete de I Siciliani giovani, si riuniranno in assemblea alle 21. Ma le iniziative per ricordare il giornalista ucciso dalla mafia non si fermano il cinque gennaio. Qualche giorno più tardi (il 9 e 10 gennai0) al Cinema King di via Antonio De Curtis, infatti, sarà omaggiato il cinema di Giuseppe Fava che, oltre ad essere un cronista era anche drammaturgo, saggista e sceneggiatore. In programmazione: Prima che vi uccidano, Palermo oder Wolksburg, Da Villalba a Palermo, La rivoluzione mancata, La conversazione mai interrotta, La violenza quinto potere, Effetto luna Il tempo, La bellezza. Anche Palazzolo Acreide, paese natale di Fava, ospiterà una serie di iniziative per ricordarlo.
[Foto di Coordinamento Giuseppe Fava]
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