Un progetto costato alle casse comunali esattamente 25mila euro. A tanto ammonta la liquidazione del pagamento per l’anno 2014 «dell’attività istituzionale del sindaco». Soldi suddivisi tra il personale della direzione del gabinetto di Enzo Bianco per il lavoro straordinario tra notturni, festivi e di ogni volta che il primo cittadino «ha richiesto la presenza dei dipendenti» degli uffici diretti da Massimo Rosso.
Ma di cosa si occupa nello specifico il progetto? Lo spiega l’allegato numero uno del provvedimento di liquidazione e pagamento datato 31 luglio 2015. Si passa dalla «cura dei rapporti» con la giunta, i singoli assessori e i vari responsabili dell’ente fino al «supporto per le relazioni esterne» quando c’è da interagire con istituzioni, enti, società ma anche aziende e «cittadinanza». Il tutto «avvalendosi di strumenti in dotazione: contatto personale, telefonia, corrispondenza cartacea ed elettronica». Nella lista finiscono anche il «disbrigo» della corrispondenza personale del sindaco e il «referente e presidio organizzativo del cerimoniale» per le manifestazioni civili e religiose. Ma anche convegni e un generico «altri eventi».
Tra i 51 dipendenti a percepire la quota maggiore è stata Concetta Costantino, assistente amministrativo, con una liquidazione finale di 4300 euro. Cifre a tre zeri anche per Graziella Di Salvo (2800 euro) addetta alle relazioni con il pubblico, Maria Rosa Cosenza (2300 euro) istruttrice direttivo amministrativo, Domenica Giardina (1700 euro) ragioniera, stessa cifra anche per l’esecutrice amministrativa Giuseppina Mannino e l’istruttrice amministrativa Giuseppa Maria Sicari. Ci sono poi i cinque commessi d’aula, gli stessi che si occupano delle attività di supporto durante i Consigli comunali. Loro per questo progetto sono costati complessivamente 2550 euro per una singola liquidazione di 510 euro. La cifra più bassa nella ripartizione è quella di Salvatore Zinno con appena 183 euro.
In realtà la decisione su come distribuire la somma tra i dipendenti è arrivata dopo due riunioni tra Rosso e i rappresentati delle principali sigle sindacali etnee. Un faccia a faccia in cui è emersa una difformità di vedute su come «premiare» i lavoratori. Una remunerazione il più possibile proporzionata tra tutti, tenendo conto del rischio che «una divisione non equa può comportare demotivazione per gli altri dipendenti», ha sottolineato Tommaso D’Amico della Uil,
Secondo D’Amico, «il segnale che i superman vicini al sindaco» potessero creare malumori per gli esclusi era dietro l’angolo. Alla fine dei conti è tutta una questione di percentuali con l’accordo raggiunto il 3 giugno. Rosso propone la suddivisione per il 90 per cento ai dipendenti del primo piano con il restante 10 per quelli del secondo. L’esito finale su cui le parti concordano è quella che coinvolge tutto il personale dell’ufficio con i soldi divisi in base al 20 per cento delle presenze, stessa percentuale per il livello d’inquadramento e il restante 60 per cento in base alla partecipazione e realizzazione degli obiettivi del progetto. Giudizio quest’ultimo «insindacabile» nella mani «del capo di Gabinetto Massimo Rosso».
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