10 anni della Legge 40/ Prof Cittadini: “Peggio dell’Italia solo il Costa Rica. Si ricominci da capo”. E Papa Francesco fa ben sperare…

E’ CONSIDERATA UNA DELLE LEGGI PIU’ PROIBITIVE AL MONDO. FIGLIA DEL PIU’ BECERO OSCURANTISMO CATTOLICO. MA E’STATA PRATICAMENTE SMANTELLATA DAI TRIBUNALI. NE ABBIAMO PARLATO CON IL PIONIERE DELLA FECONDAZIONE ASSISTITA IN ITALIA, IL PROFESSOR ETTORE CITTADINI: “CON IL NUOVO PAPA, LE SPERANZE SONO GRANDI. NON SI PUO’ FERMARE IL VENTO CON LE MANI”.

Sono passati 10 anni dall’approvazione delle Legge 40 entrata in vigore il 10 Marzo del 2004: Norme in materia di procreazione medicalmente assistita. Una legge che ha introdotto profonde restrizioni, che ha intaccato i diritti inalienabili della persona causando gravi danni, oltre che alle coppie,  alla medicina italiana.  Non a caso, è considerata dagli esperti, una delle più proibitive al mondo, peggio hanno fatto solo in Costa Rica. E, non a caso, in questo decennio, è stata praticamente smantellata da tribunali ordinari,  Corte Costituzionale e  Corte europea per i diritti dell’uomo, con 18 pronunciamenti in 10 anni.

Si tratta di norme, che senza eufemismi, possono essere definita figlie di quell’oscurantismo cattolico che si è imposto sulla  scienza laica e sulle libertà individuali. Una legge che hanno pagato a caro prezzo le coppie italiane, costrette ad andare all’estero, in quei Paesi con norme meno restrittive – come il Belgio, la Francia o le cattolicissime Polonia e Spagna -o condannate dal legislatore all’infertilità perenne.

Nei giorni in cui ricorre l’anniversario di questo ‘papocchio’ giuridico, abbiamo incontrato il Professor Ettore Cittadini. A lui abbiamo  chiesto di trarre un bilancio di questi 10 anni della Legge 40. Pioniere della fecondazione assistita, conosciuto e stimato in tutto il mondo, il Prof Cittadini è noto al grande pubblico, per  avere regalato alla Sicilia una primato scientifico internazionale: grazie a lui, nasce a Palermo, nel 1986, la prima bambina italiana  procreata con le tecniche della fecondazione in vitro. Notizia cui l’Ora, il mitico quotidiano siciliano del pomeriggio,  dedicò una orgogliosissima prima pagina, ripresa dai giornali dell’intero globo. Da allora ha fatto parte di numerosi organismi scientifici internazionali, ed è autore di tantissime pubblicazioni. Un luminare della medicina apprezzato oltre che per le sue attività scientifiche, per le sue grandi doti umane.

Professore, in questi giorni ricorre il decennale della Legge 40. Una data da ricordare?
“Sarebbe meglio dimenticarla. Le legge 40 è stata un disastro. Peggio hanno fatto solo in Costa Rica. Ha penalizzato fortemente i ricercatori italiani e, soprattutto, ha causato gravi danni morali ed economici alle coppie italiane costrette ad emigrare all’estero, verso quei Paesi europei con norme meno restrittive come il Belgio, la Francia, e pure la cattolicissime Polonia e Spagna.

Le cattolicissime Polonia e Spagna hanno norme più illuminate in materia?
“Di gran lunga. A questo proposito è interessante rilevare come la Legge 40 abbia causato danni anche all’immagine di quel movimento cattolico che ha voluto queste norme oscurantiste: c’è stata una vera e propria disobbedienza da parte delle coppie italiane, che, seppur cattoliche, non hanno accettato questa invadenza di campo e sono andate all’estero per vedere riconosciuto il loro diritto alla procreazione: la disobbedienza è stata totale.  Coppie che hanno dovuto sopportare non solo maggiori costi economici, ma anche disagi personali e un intollerabile aggravio di stress.

Perché questa impostazione così illiberale?
“In quegli anni, ad ispirare queste prese di posizione c’era un teologo divenuto poi Papa, Joseph Ratzinger, che su questo campo si è distinto per una visione rigidissima e anacronistica. Dinnanzi alla quale si sono piegati politici servili ed incompetenti. Un boomerang, di fatto. Non solo per quel movimento cattolico bigotto a cui si sono ribellate le coppie italiane, ma anche per i politici che si sono intestati la paternità della legge, perché le sentenze sia dei tribunali ordinari che della Corte Costituzionale, in questi dieci anni, l’hanno praticamente smantellata per la sua incostituzionalità.

Quali parti sono state cancellate?
“Per cominciare è stato annullato il limite della fecondazione di tre ovociti, ed è stato ribadito che queste scelte competono ai medici. E’ stato annullato anche il divieto di crioconservazione degli embrioni e, importantissimo, è stato rimosso il divieto di diagnosi pre-impianto. Insomma, la legge 40 è un esempio perfetto di un diritto imposto e ingiustificabile rispetto al quale le coppie si sono difese per vie legali”.

Con il nuovo Papa, pensa che cambierà l’atteggiamento dei cattolici più ottusi?
“Papa Francesco ha aperto su tante cose. Ha dato ampia dimostrazione di essere un Pontefice con una visione illuminata sui problemi umani . Non si è pronunciato sull’argomento, ma è un uomo che guarda alla revisione di una morale statica. C’è una grande speranza, non si può fermare il vento con le mani”.

A proposito delle coppie che vanno all’estero, quali garanzie hanno?
“Se l’alibi per introdurre queste norme restrittive è stato quello di porre fine ad un far west che non c’era, nei fatti il legislatore italiano ha condannato le coppie ad affidarsi a Paesi che non offrono le stessa sicurezza che c’era in Italia. Un esempio? In alcuni Paesi si limitano ad indicare solo razza ed età dei donatori.  Una buona legge avrebbe dovuto mettere ordine, non imporre e decidere il destino di persone, embrioni e gameti”.
Il colpo di grazia alla legge 40 potrebbe arrivare presto.
“Si. Il prossimo 8 aprile la Consulta sarà chiamata a pronunciarsi su altre tre questioni: il divieto di fecondazione eterologa, la possibilità di effettuare diagnosi pre- impianto nelle coppie fertili e la scelta di revocare il proprio consenso alla procreazione medicalmente assistita a fecondazione avvenuta. Se, come è probabile, seguiranno la via tracciata dalla precedenti sentenze italiane ed europee, sarà il colpo di grazia ad un obbrobrio legislativo che abbiamo dovuto subire per 10 anni”.
Servirà una nuova legge quindi?
“Sarebbe sicuramente opportuno ripartire da capo. Riscrivere una legge ex novo. Il punto è, che una legge, non può essere ossequiosa degli estremismi di confessione religiosa ed imporli a tutti, senza peraltro, alcun fondamento scientifico. Ma questo, purtroppo,  è quello che è successo in Italia”.

Antonella Sferrazza

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