Orazio Sortino, ucciso l’1 maggio dai fascisti Storia dimenticata di un militante vittoriese

Era da poco finita la Grande Guerra e Orazio Sortino non aveva nemmeno vent’anni. Era un operaio, frequentava la Camera del lavoro e aveva fondato a Vittoria – con Calderaro, Lancia, Traina e altri – la sezione locale del neonato Partito Comunista. Nella città ipparina, di Orazio Sortino, non rimangono che le targhe con il nome della via a lui intitolata. «Militante antifascista», riportano i quadrati bianchi di plastica tra i muri non intonacati della traversa di periferia. Il giovane comunista non vedrà mai la sua Vittoria divenire la roccaforte rossa, perché è stato ucciso il primo maggio del 1922 dalle squadracce fasciste.

Negli anni 1919-1921, periodo noto come il biennio rosso, le fasce più deboli della popolazione dell’area iblea avevano sviluppato una coesa coscienza di classe; ciò li aveva spinti a importanti rivendicazioni politiche con l’intento di migliorare la loro condizione. Nel maggio del 1920 a Vittoria si era anche tenuto il primo congresso dei lavoratori, con la partecipazione di sindacalisti, leghe contadine e cooperative, federazioni socialiste. Era il momento di raccolta di una lotta che portò all’aumento del salario dei braccianti all’interno delle tenute. Pochi giorni dopo il prefetto di Siracusa (allora provincia) scriveva al ministero che «la propaganda socialista, iniziata da diversi anni e pazientemente coltivata, ha preso larghe proporzioni».

In tutta l’area iblea inoltre nascevano organi di stampa legati alle rivendicazioni sociali; si apriva una nuova stagione per l’informazione, che si proponeva di diffondere le idee politiche, ma anche di favorire la crescita della cultura nelle masse. Anche a Vittoria si diffusero questi fogli di battaglia dalla vita breve: dalla pubblicazione di Guardia rossa, iniziata da Nannino Terranova, sino a Sempre avanti!, organo di diffusione del locale Pc.

La competizione elettorale del 1920 vide la vittoria del blocco socialista in otto comuni su 13 del circondario di Modica. Di fronte a questa avanzata, riporta lo storico Fabrizio La Licata, «si sviluppò un fascismo con uno spiccato carattere di violenza sociale e politica. Ebbe inizio una costante azione di disturbo, consistente in assalti, incendi e saccheggi contro camere del lavoro, sedi di partito, circoli politici. Allo stesso tempo si praticò la violenza fisica contro gli esponenti politici e sindacali».

Nell’area iblea, il capo di queste violente squadracce fasciste era Filippo Pennavaria. Eroe di guerra, figlio di possidenti terrieri e banchieri, aderì prontamente al Partito Fascista, fino ad essere tra gli organizzatori della venuta di Benito Mussolini in Sicilia nel 1924. In cambio ottenne un titolo nobiliare e vide coronato il suo sogno: Ragusa, nel 1927, diventava provincia.

Secondo alcune ricostruzioni storiche, Pennavaria fu a capo del commando fascista che aprì il fuoco contro i manifestanti in piazza San Giovanni a Ragusa il 9 aprile del 1921, quando morirono tre braccianti e furono feriti in più di cinquanta. Fu lo stesso Pennavaria, con ogni probabilità, a ordinare nel circondario le violenze del primo maggio 1922. Fu un giorno, in tutta Italia, di scontri violentissimi. «A Vittoria si tenne un grande comizio – sostiene il professore Giuseppe Micciché – nel corso del quale l’avvocato socialista Molé polemizzò con i comunisti, sostenitori della lotta armata, in un momento in cui la borghesia mostrava di volersi placare». I fatti lo smentirono: la squadra fascista assaltò la sede del sindacato e del partito comunista. Saccheggiarono e incendiarono i locali, assalirono chi si oppose. Alcuni operai vennero feriti e Orazio Sortino, diciannovenne, venne ucciso a revolverate sulla soglia del partito in cui militava.


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]