C'è chi pensa alle tasche dei palermitani e chi all'eventuale calo di clienti nei negozi. Cittadini, associazioni di categoria e partiti sono uniti contro il pass voluto dall'amministrazione «per finanziare il tram» e «coprire i buchi di bilancio dell'Amat»
Ztl: i no tra ricorsi, cortei e petizioni «Il Comune vuole solo fare cassa»
I
no arrivano forti e chiari. Da più fronti è iniziata una battaglia contro la decisione dell’amministrazione comunale di istituire un pass di cento euro per entrare nelle zone a traffico limitato (Ztl), a seguito dell’approvazione del nuovo contratto di servizio dell’Amat, la partecipata del Comune che gestirá il servizio tram fino al 2035. Un atto che ha sollevato subito polemiche e proteste che si stanno concretizzando in azioni. Tra ricorsi e petizioni che vedono uniti cittadini, partiti politici e associazioni di categoria.
Le associazioni
Bispensiero e Vivo Civile hanno deciso di presentare un ricorso al Tar. Bispensiero in passato lo ha già fatto, durante il periodo di amministrazione Cammarata, vincendo. «È stata messa la mano in tasca ai cittadini per finanziare una partecipata (l’Amat, ndr) – spiega Michele Gallo di Vivo Civile -, ci chiedono il pizzo per poter arrivare a casa in auto, come se già non pagassimo abbastanza tra bolli e assicurazioni varie. Le zone a traffico limitato, inoltre, dovrebbero essere fatte con criterio». Abbinando alla loro istituzione un trasporto pubblico efficiente. «Ora abbiamo un tram che porta dalle periferie al centro – continua Gallo – E tutto il resto della città?». «Non siamo contro le ztl – aggiunge – ma siamo contro le cose poco chiare e che creerebbero un precedente pericoloso. Qui siamo al paradosso – conclude -, praticamente ci chiedono di pagare per inquinare. Vogliamo scongiurare tutto questo. L’assemblea cittadina è fissata per sabato 9 gennaio».
Altra battaglia legale annunciata è quella promossa dalla IV circoscrizione; il primo passo è l’incontro del 20 gennaio «insieme a cittadini, avvocati e tecnici per contribuire alla stesura dell’atto», annunciano. Sul social network Facebook è attivo il gruppo per studiare i documenti preparatori al ricorso. Altro gruppo invece è nato per organizzare un corteo che raggiungerà piazza Pretoria, sede del Comune.
Forti perplessità provengono anche dalle
associazioni di categoria. Secondo la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, «sembra più una soluzione immediata per fare cassa che un deterrente per ridurre lo smog. A imprese e cittadini si chiede di mettere in sicurezza i conti dell’Amat». E non solo. «Non possiamo accettare che le imprese debbano anche pagare lo scotto di vedere distogliere i clienti che non si doteranno di pass, a favore di aree periferiche della città e dei centri commerciali». Dello stesso parere Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo: «Siamo fortemente preoccupati dalla futura zona a traffico limitato che rischia di aggravare una situazione già critica. La Ztl è uno strumento utile solo se non uccide il centro città».
Movimenti e partiti politici si stanno muovendo nella stessa direzione. Il Pd ha annunciato una raccolte firme per un referendum cittadino. Secondo il segretario Carmelo Miceli, «quelle dell’assessore Catania sono solo panzanate. Contestiamo chi cerca di celare dietro la dicitura provvedimento anti-inquinamento una tassa occulta e iniqua, frutto di un accordo tra Orlando e Micciché». La pensa cosí anche Sandro Leonardi, vice capogruppo dei democratici al consiglio comunale per il quale «Con la scusa che il costo del pass serve per il tram, si coprono i buchi di bilancio dell’Amat, frutto di una cattiva gestione della società di cui esempio lampante è il car sharing da Palermo a Trapani». E, in questa battaglia, il Movimento 5 stelle si è detto disponibile ad aiutare il Pd perché «fatte così, le ztl sono un modo per garantire la copertura dei costi per la gestione del tram». I pentastellati però chiedono in cambio ai democratici che «venga fatta una proposta sulla mobilità integrata che tenga conto di taxi, tram, treni e nodi di interscambio e che risponda alle esigenze della città nel 2016». Noi con Salvini ha creato invece il comitato #NoZtl. In programma ci sono manifestazioni, eventi, raccolte firme e un altro ricorso al Tar. Secondo i legali contattati dal comitato, infatti, ci sarebbero gli estremi per bloccare tutto.