Si chiama Vincenzo Sparti, è un avvocato, ed è l'organizzatore del corteo contro la zona a traffico limitato che parte da piazza Giulio Cesare. Nei giorni scorsi aveva lanciato un «ultimatum popolare» contro il provvedimento dell'amministrazione Orlando. Adesso parla di «disobbedienza civile» e spiega che «i toni accesi erano voluti e hanno ottenuto lo scopo»
Ztl, ecco chi c’è dietro alla manifestazione Solo una cinquantina di persone al sit-in
«La ztl va vinta a livello politico e non a livello giudiziario». Vincenzo Sparti, l’organizzatore della manifestazione di oggi contro la zona a traffico limitato, sa di aver attirato l’attenzione. Nei volantini anonimi diffusi negli scorsi giorni contro il provvedimento della giunta Orlando si leggeva di un «ultimatum popolare» e di «violazioni di massa dell’area con mezzi non autorizzati». Ma a rovesciare i piani di Forza del popolo, il movimento che negli scorsi giorni ha rivendicato quel testo, è intervenuta la Questura che ha negato l’accesso alle auto. Così il corteo che partirà alle ore undici da piazza Giulio Cesare si tramuta in un sit-in. Non decolla la manifestazione contro la Ztl, stamane, a Palermo. La manifestazione però è stata un flop: solo una cinquantina di persone ha partecipato al sit-in.
«La violazione della ztl con i mezzi privi di pass era il cuore pulsante della protesta – ammette l’avvocato Sparti -. Dovremo inventarci qualcosa. Ma sappiamo che le parole possono essere pietre, terremo discorsi infocuati per tenere alto il livello della protesta». Ma come, la ztl poteva essere infranta fino a ieri e invece oggi si vogliono calmare i toni? «Avrei infranto la zona a traffico limitato perchè quello è un provvedimento comunale e secondo me non c’è reato. Ma con le prescrizioni della questura si finirebbe per violar l’art.18 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Sia per la mia professione che per una questione morale non posso violare le leggi».
Il legale non ci sta a passare per facinoroso. «Non sono un fanatico – conferma. Al punto b del programma c’è un riferimento a Gandhi, alla disobbedienza civile e alla lotta non violenta. Io voglio scardinare il sistema ma con sistema democratici. Sono un anti-Stato in senso filosofico e non mafioso». E proprio alla possibili infiltrazioni, specie dopo le proteste dei giorni scorsi che sono finite persino in Procura, guarda l’avvocato Sparti: «Le temo, ma ho fiducia nei palermitani. Non credo esistano uomini cattivi. Di sicuro le proteste dei giorni scorsi hanno utilizzato un linguaggio esasperato, che comunque è figlio di una sordità istituzionale. Io comunque dirò delle cose contro le mafie all’inizio della manifestazione, così da allontanare eventuali sobillatori».
E del popolo che, secondo il volantino, si sarebbe sollevato in massa? «I toni accesi erano voluti e hanno ottenuto lo scopo – dice ancora Sparti -. La manifestazione è molto divisiva, c’è chi si è tirato indietro e adesso ci sono adesioni personali. Avevano appoggiato la manifestazione Fratelli d’Italia e i comitati civici, ma poi si sono defilati. Ce ne faremo una ragione».