Ieri mattina il sindaco etneo ha incontrato alcuni gruppi di volontari che da anni operano nel sociale a Catania, con lo scopo di coordinare l'attività sul territorio e risolvere le emergenze legate al terzo settore. Si è parlato di proposte per il futuro, come quella di creare una consulta e una casa del volontariato, ma anche di soluzioni a problemi attuali, come quello causato dalla chiusura per il mese di agosto dell'Help center della Caritas
Volontariato, Bianco incontra le associazioni Tra proposte e ricerca di soluzioni immediate
«Le associazioni di volontariato non possono assumersi responsabilità che restano in capo alle istituzioni ma il loro lavoro è fondamentale e il Comune deve appoggiarlo». L’ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco durante l’incontro di ieri con l’assessore al Welfare, Fiorentino Trojano e i rappresentanti di quindici associazioni di volontariato impegnate nel sociale, nato per organizzare l’attività sul territorio e risolvere le emergenze legate al terzo settore. Tra le associazioni presenti il Centro Astalli di Catania, la Comunità di Sant’Egidio, la Cooperativa Senegalese, l’Associazione Famiglie il Sentiero, La Ronda dell’Amicizia, la Siro e il comitato abitanti San Berillo.
Alla base della riunione una proposta di collaborazione tra l’amministrazione comunale e i gruppi di volontari che da anni operano a Catania, spesso colmando l’assenza di servizi pubblici. Si è discusso della necessità di creare una consulta delle associazioni per il sociale con lo scopo di coordinare le azioni dei diversi gruppi e dell’idea del sindaco di creare una casa del volontariato: un luogo fisico, non ancora definito, messo a disposizione dal Comune alle associazioni sia per fini logistici che come punto di riferimento per affrontare le questioni burocratiche e semplificarle. A gestirla dovrebbe essere un funzionario comunale che svolgerebbe il ruolo di interfaccia tra i volontari e le istituzioni.
Ma oltre alle idee da realizzare, si è parlato anche di soluzioni immediate per problemi attuali come la chiusura per lintero mese di agosto dellHelp center della Caritas alla stazione. Per i senza tetto della città non ci sarà, oltre ai servizi doccia, centro di ascolto e accoglienza per i dormitori notturni, neanche la mensa, che serve duecento pasti ogni sera, alle 19, dal lunedì al venerdì. Per sopperire a questa mancanza, alcune associazioni, tra cui la Comunità di Sant’Egidio, Famiglie il Sentiero, La Ronda dell’Amicizia e Siro hanno dato la loro disponibilità a «rimanere aperti per ferie» e assicurare un servizio di mensa per i poveri con l’aiuto dell’Amministrazione, secondo modalità che verranno stabilite giovedì prossimo.
Tra le proposte discusse anche quella sottoposta all’attenzione del sindaco Bianco dal Centro Astalli di dare l’opportunità agli immigrati di indicare la sede del centro come domicilio virtuale da inserire nel permesso di soggiorno. Molti infatti incontrano difficoltà burocratiche perché vivono in posti, come la strada, che non possono essere dichiarati. Una convenzione che a Roma tra il centro Astalli della capitale e il Comune è attiva da anni e che il sindaco etneo si è mostrato disponibile ad adottare.
[Foto di Petr Kratochvil]