Villafrati, gli animalisti contro il primo cittadino «Istigazione a delinquere». Lui: «Io frainteso»

Demente, imbecille, deficiente, faccia di culo. Sono solo alcuni degli epiteti che, a valanga, sono stati rivolti ieri al sindaco di Villafrati Franco Agnello, dopo una delle sue dirette Facebook per aggiornare i concittadini del numero di contagi all’interno dell’Rsa Villa delle Palme. Una vera e propria shitstorm, come si dice in gergo, che ha visto il primo cittadino messo alla berlina. Ma non nella sua pagina ufficiale. La gogna mediatica, infatti, è esplosa nella pagina social di Enrico Rizzi, animalista siciliano che ha ripreso il video messaggio del sindaco Agnello puntando il dito contro un passaggio, a suo dire, scorretto. Tanto da convincerlo a indirizzare addirittura una diffida nei confronti del primo cittadino. Il motivo di tanto scompiglio? «Non è consentito uscire dal paese neanche per accudire gli animali domestici». Questa la frase incriminante che ha sollevato immediatamente un’ondata di fango che si è abbattuta sull’amministrazione comunale villafratese. 

Pronunciata dopo che Villafrati è stata proclamata zona rossa, per via dell’alto numero di positivi al Covid, quella frase non ha tuttavia suscitato la stessa reazione nei concittadini che, per primi, l’hanno ascoltata e raccolta in diretta. Nessuna indignazione, nessun insulto. Una reazione dettata, forse, dal fatto di averla contestualizzata rispetto all’emergenza che l’intera comunità è chiamata a fronteggiare. Opposta invece la reazione di Rizzi in primis e dei suoi cosiddetti followers, che in alcuni casi si sono fatti prendere un po’ la mano, trasformando il proprio disappunto in offese. Che, a catena, hanno innescato la conseguente indignazione dei villafratesi. Molti infatti si sono spesi per difendere il sindaco e spiegare il senso di quella frase, oltre alla situazione che in questi giorni, da città blindata, stanno vivendo. Ma non è servito a fermare la valanga di insulti, sull’onda del post scritto dall’animalista siciliano.

«L’emergenza CoronaVirus non può autorizzare un sindaco a lanciare messaggi gravissimi di questo tipo alla cittadinanza. Lasciare un animale in stato di abbandono o senza cibo configura il reato di abbandono e maltrattamento di animali, pertanto, prendersi cura di loro e provvedere alla loro alimentazione è un’attività assolutamente consentita dalla normativa vigente anche in questo periodo di emergenza Covid-19, come ha ribadito anche il Ministero della Salute con una sua circolare del 12.3.2020 e quindi non può essere in alcun modo sanzionata – recita il post -. È quindi chiaro che il messaggio del sindaco potrebbe assolutamente configurare l’ipotesi di reato di “istigazione a delinquere”». Dopo diverse ore, però, è lo stesso sindaco Agnello a riprendere le fila del discorso, approfittando dell’ennesima diretta serale per aggiornare i concittadini sull’emergenza.

«Sono rimasto molto amareggiato – confessa il primo cittadino -, mi hanno riferito che sui social sono girati molti attacchi rivolti alla mia persona perché ho detto che non era consentito uscire dal proprio Comune neanche per accudire i propri animali. Mi sento di dire che non ho detto nulla che va contro la legge e non ho detto nulla che va contro gli animali, perché ad oggi vorrei capire qual è quel cittadino che non ha potuto accudire i propri animali. Dire che “non è consentito uscire dal proprio Comune per accudire gli animali” significa che non è consentito uscire dal territorio comunale per accudire i propri animali, che non posso andare a Bolognetta perché ho da accudire un animale lì». In caso di necessità, infatti, ci si può rivolgere alla protezione civile o all’amministrazione stessa, palesando la circostanza, in modo da trovare un modo per raggiungere gli animali rimasti nelle campagne senza che le persone siano costrette ad uscire e a violare la zona rossa. A Palermo, attraverso gruppi di solidarietà creati sui social, sono in tanti quelli che si stanno già organizzando autonomamente, chiedendo una mano a chi abita vicino a campagne e ville in cui sono rimasti in attesa gli animali di casa.

«Ovviamente – prosegue il sindaco – tutti i miei concittadini oggi hanno avuto la possibilità di andare nelle contrade, dove ci sono i carabinieri, e hanno fatto regolarmente passare tutti quelli che stavano andando nelle contrade appunto per questo motivo. Il concetto quindi è esteso al territorio comunale, probabilmente sarà stata poco chiara la mia espressione, è chiaro il diritto degli animali di essere alimentati, non si può sicuramente permettere di poterli fare morire di fame. Ancora di più questa cosa mi addolora, perché ci sono stati degli attacchi personali a un’amministrazione come questa che ha fatto delle cose invece per gli animali, per il randagismo, nella cura di animali investiti, siamo uno dei pochi Comuni che spende decine di migliaia di euro nella cura degli animali, l’ultimo in ordine di tempo è stato un caso di alcuni mesi fa: un cane investito che abbiamo tenuto in clinica per molto tempo, è stato sottoposto a diverse operazioni e lo abbiamo salvato. Quindi questa cosa mi addoloro e arriva in un momento così particolare come questo, nel quale ci stiamo concentrando per salvare le vite umane dal virus, per cercare di creare una situazione di tranquillità e non creare panico nella cittadinanza, e per me questi problemi sono secondari. Mi dispiace, sono rammaricato e addolorato».

Rizzi ha ripreso anche il secondo video in cui il sindaco Agnello chiarisce la sua posizione sul tema, aggiornando i fan che seguono attivamente la sua pagina. Non tutti, però, si sono ammorbiditi di fronte al chiarimento, mantenendo comunque un atteggiamento ostile verso il primo cittadino villafratese. «Questo è una banderuola – commenta una utente -, quando si è accorto di aver detto una cagata corre ai ripari, che schifo di persona». «E chi li avesse fuori dal Comune??? – si chiede qualcun altro -. Muoiono di fame???». Mentre altri seguaci dell’animalista, per cui Rizzi sarebbe un punto di riferimento «indispensabile», auspicano di vederlo presto addirittura in Parlamento. 


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