Villa Filippina, dopo 28 anni riapre l’arena «Un nuovo punto di riferimento della città»

«Ci piace farcela». C’è un carico di entusiasmo enorme in questa frase di Marcello Barrale, direttore del Planetario di Palermo, da anni impegnato nel campo della divulgazione e della didattica astronomica. Il motivo è presto detto. Il rilancio di Parco Villa Filippina che, con un ampio ventaglio di appuntamenti che spaziano dalla musica al teatro fino alle stelle, torna a essere un luogo aperto alla città. Una su tutte la grande novità di quest’anno: la riapertura, a distanza di 28 anni, dell’arena, che da quest’anno torna in funzione. L’inaugurazione è prevista per venerdì 22 giugno e si snoderà sino a domenica 24: si inizia con l’apertura dell’area food, seguita da un evento astronomico e, dulcis in fundo, dal taglio del nastro ufficiale con la restituzione ai cittadini della storica arena. «Questa città ha un numero piuttosto elevato di abbonati. Sarebbe bello se questo luogo fosse un ulteriore punto di riferimento. Una grande città come questa doveva avere un luogo come questo», dichiara il consigliere comunale Giulio Cusumano, che ha sposato il progetto di riqualificazione e rilancio sin dall’inizio.

«Questa villa finalmente restituisce alla città una dignità culturale – continua Cusumano -. Oltre al Teatro di Verdura torna in vita questa zona storica, e da ora si apre alla parte strettamente artistica. Tutto questo combinato alla presenza di un’imprenditoria giovane che ce la fa senza aiuti pubblici ma con le forze e le capacità del singolo imprenditore». Il progetto, col suo calendario di eventi che dureranno per tutta l’estate fino al 30 settembre, è slegato da Palermo Capitale della Cultura 2018. Rappresenta, piuttosto, un percorso a sé stante che arricchisce il programma di eventi palermitani e che si protrarrà nel tempo. «Non è la conferenza stampa di un evento, ma di un percorso che durerà e di un’imprenditoria giovane che farà strada», ribadisce infatti il consigliere. L’arena, completamente ripristinata e riportata ai fasti di un tempo, ospiterà un palcoscenico di 120 metri quadrati con una platea che accoglierà un massimo di 1548 posti a sedere e fino a duemila in piedi.

Tante le collaborazioni che renderanno possibile la rinascita del Parco: quelle, ad esempio, con i direttori artistici Giovanni Libeccio, Orazio Bottiglieri e Francesco Giacalone; e ancora quella di Amelia Bucalo, ideatrice del Teatro del Fuoco, e Aldo Lombardi, direttore dell’associazione Kandiskij, la realtà che «porta qui la musica classica». Una sfida, quest’ultima, piuttosto coraggiosa. «La faremo in una struttura nuova e non abituata a tutto questo. Abbiamo immaginato un progetto di spettacolarizzazione della musica classica, mentre sullo sfondo verranno proiettate immagini di carattere astronomico, per restare in tema. Insomma, qualcosa di davvero inedito». Il primo appuntamento con la musica classica sarà quello del 29 luglio: occasione in cui l’orchestra da camera Kandikij chiuderà i battenti per trasformarsi in orchestra da camera di Palermo, sfruttando l’esperienza ventennale che si porta dietro e mettendola a servizio delle maestranze più giovani.

Ma saranno il cinema e il teatro i protagonisti principali di questa prima stagione a Villa Filippina. A ispirare il progetto di questo vero e proprio parco urbano è soprattutto l’associazione Urania, attiva dal 2008 nell’ambito di servizi scientifici e culturali e che da ottobre 2011 ha sede fissa all’interno di Villa Filippina. È proprio Urania che, contando solo su investimenti privati, ha restituito alla città lo spazio che era destinato anticamente al cinema Aaron, attivo dal dopoguerra fino agli anni ’80 e divenuto poi arena all’aperto. A dicembre 2017 l’associazione ha dato il via, in accordo con l’Opera Pia Angelo Serio alla gestione e conduzione del complesso facendo partire i primi lavori per il ripristino dell’area verde e di alcune aree circostanti.

Un progetto ambizioso, che ha previsto anche il restauro e la manutenzione di tutto quello che risultava pericolante e per anni in stato di abbandono, dal porticato settecentesco alla chiesa, gli affreschi e i cornicioni. L’arena si aggiunge quindi a strutture e servizi già esistenti o rimesse in piedi: il planetario e il museo astronomico e l’area bistrot, che sarà gestita dalla Coop. Ali in collaborazione con PPP Burger, un punto di ristoro d’appoggio per le serate del teatro. Mentre una parte del giardino sarà dedicata i giochi e all’intrattenimento per i più piccoli.

Silvia Buffa

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