Viaggio negli impianti sportivi della città Il futuro di piscina, palazzetto e palestre

Una piscina comunale a norma. Una cittadella dello sport per baseball, basket e pallavolo. Una pista di pattinaggio e una seconda piscina. Un palazzetto tirato a lucido e riaperto ad atleti e tifosi. Quello che per ora sembra solo un libro dei sogni potrebbe lentamente prendere forma con il complesso (e costoso, oltre 28 milioni di euro) programma di lavori sugli impianti sportivi messo in piedi dall’amministrazione comunale e pilotato dagli uffici del settimo piano del Polo Tecnico di via Ausonia sotto la guida della dirigente responsabile Paola Maida e del capo area Nicola Di Bartolomeofresco di nomina.

Alcuni interventi di piccolo cabotaggio sono stati già effettuati nell’ambito degli accordi quadro di manutenzione ma per quelli più massicci ci vorrà tempo, anche perchè le fonti di finanziamento sono le più disparate e per metterle insieme le procedure burocratiche non sono immediate. Una sfida non da poco rispetto al tentativo di qualche anno fa (andato a vuoto) di candidare Palermo a Capitale Europea dello Sport 2016 puntando «sulla Favorita e sul mare», come si disse allora, ma con impianti sportivi fatiscenti che paradossalmente rappresentavano il tallone d’Achille del dossier della candidatura.

PISCINA COMUNALE. Forse il caso più complesso. Si interverrà sia sulla vasca coperta che su quella scoperta. Un primo restyling è stato realizzato in occasione della sfida di World League tra Italia e Russia grazie ai fondi (383mila euro) dell’accordo quadro 2014: impermeabilizzazione della copertura della vasca scoperta, zona uffici, bar e palestra coperta, pavimentazione in gomma degli spogliatoi della vasca esterna; rifacimento parziale dell’impianto idrico di adduzione nella zona wc-spogliatoi della palestra coperta; manutenzione degli spogliatoi maschili e femminili e dei wc; recupero della tribuna coperta (che prima era agibile solo per un 30 per centocon il montaggio di 300 seggiolini; sostituzione degli infissi; manutenzione dei cancelli di ingresso; rifacimento della pavimentazione a bordo piscina nella vasca esterna e del massetto sottostante. Nell’ambito dell’accordo quadro 2015 invece ci sono a disposizione altri 153mila euro per il risanamento strutturale dell’intradosso del solaio di copertura della palestra coperta, la regolarizzazione di tracciati delle tubazioni di scarico delle acque piovane e la revisione generale dei wc per portatori di handicap negli spogliatoi. Grazie a questi ultimi interventi sarà possibile mettere l’impianto a norma con il Coni.

C’è poi la questione della nuova tribuna della vasca scoperta con servizi annessi. Il progetto costa complessivamente sei milioni di euro e serve a rendere le due vasche indipendenti, ognuna con i propri bagni e spogliatoiPrima della pausa natalizia il Consiglio ha discusso e approvato il progetto in variante urbanistica per la seconda volta nell’arco di un anno. Il motivo del duplice voto è semplice. L’area dove sorgerà la tribuna sorge ai margini del Parco della Favorita ed è sottoposta a vincolo paesaggistico per la presenza di Monte Pellegrino ma è comunque esterna sia alla riserva che alla pre-riserva. Per questo si è resa necessaria una deroga all’articolo 19 del testo unico delle espropriazioni. Dopo il primo sì in Consiglio comunale con tutti i pareri del caso (Sovrintendenza, Urbanistica e così via) la variante è stata inviata alla Regione che aveva 90 giorni di tempo per esprimere un parere. La Regione però non si è espressa, per cui il testo è tornato a Sala delle Lapidi per la dichiarazione di efficacia della delibera. Ora sarà corsa contro il tempo per indire l’appalto entro il 31 dicembre, visto che l’intervento fa parte dell’elenco annuale del Piano triennale delle Opere Pubbliche.

Il via libera dell’aula, attenzione, riguarda non solo il progetto complessivo ma anche un primo stralcio esecutivo da 1,35 milioni (fondi Mibact) che permetterà di realizzare il lotto D: l’attuale spogliatoio sarà demolito e al suo posto ne saranno costruiti uno da 40 posti e due per arbitri e istruttori. Per gli altri lotti i soldi non ci sono ancora (in Consiglio era passato un emendamento per un mutuo di 4 milioni ma l’amministrazione ha deciso di rinviare la questione all’anno prossimo): si tratta di una tribuna da 406 spettatori con altri spogliatoi (per un totale di 96 utenti), una vasca coperta per l’avviamento al nuoto con spogliatoi per 24 bambini, accessi separati per pubblico e atleti, pavimentazione del piano vasca, impianto fotovoltaico, manutenzione straordinaria del parcheggio di viale del Fante. Un secondo stralcio potrebbe partire se il Comune otterrà l’accesso a un finanziamento di 400mila euro del Po Fesr: il progetto è nell’elenco di quelli finanziabili. Così come ha bisogno di denaro fresco il progetto di recupero complessivo dell’intera struttura da 2,5 milioni, ancora fermo allo studio di fattibilità.

PALAZZETTO DELLO SPORT. I fatti sono noti. Dopo anni di attesa un accordo tra Comune e Coni aveva permesso di avviare due progetti per il ripristino della copertura (tre milioni) e la ristrutturazione complessiva dell’impianto (altri otto milioni). Per quest’ultima il progetto di fattibilità tecnico-economica è stato preparato dagli uffici comunali e inviato al Coni, che lo realizzerà come ente appaltante. Per il tetto sembrava cosa fatta quando a giugno 2016 i lavori sono stati assegnati alla Tecnoart, azienda edile di Santa Flavia, che a febbraio di quest’anno aveva anche occupato materialmente il cantiere con operai e mezzi. L’assegnazione era subordinata come sempre alla verifica dei requisiti previsti dalla normativa in materia di contrasto alle infiltrazioni mafiose.

Sembrava una formalità, visto che l’impresa faceva parte dell’associazione antiracket LiberoFuturo. Ma così non è stato per una delle aziende ausiliarie, la Eragon Consorzio Stabile Scarl di Roma, colpita dall’interdittiva antimafia della Prefettura capitolina, che a marzo ha portato all’interruzione dei lavori appena iniziati e alla risoluzione contrattuale da parte del Comune. Una svolta, però, sarebbe vicina: la firma del contratto con la seconda classificata, la Consorzio Stabile Valori, potrebbe arrivare a gennaio.

CITTADELLA DELLO SPORT. La rinascita del palazzetto è solo un tassello di un obiettivo più ambizioso: creare un’autentica cittadella dello sport, con il recupero del Diamante del baseball, la sistemazione del verde esterno e la costruzione di un pattinodromo e di una piscina scoperta. Una suggestione che è piaciuta al Ministero dei Beni Culturali, che ha selezionato Palermo tra le dieci città vincitrici di un concorso di idee indetto insieme al Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. Anche la ristrutturazione del Diamante costerà un mucchio di soldi: due milioni netti per il solo impianto elettrico e 1,3 milioni per la manutenzione straordinaria. I fondi per l’impianto elettrico sono ancora da scovare mentre la manutenzione sarà sostenuta dal Piano Periferie del governo nazionale: si attende il decreto di finanziamento. Il professionista incaricato di definire il progetto è già stato individuato.

PALESTRE E PALAZZETTI. L’accordo quadro 2014 ha permesso di rimettere in sesto il PalaMangano e il PalaOreto. Nell’impianto del quartiere Uditore è stato installato un parquet nuovo e sono state eliminate le infiltrazioni d’acqua. Costo complessivo 216mila euro. Con altri 207mila si penserà alla sistemazione dell’impianto luci e degli impianti tecnologici e all’adeguamento alle norme Coni dei servizi igienici e dei locali. Parquet nuovo di zecca anche al PalaOreto insieme al risanamento dei muretti esterni: spesa di 209mila euro. Altri 120mila saranno utilizzati per la revisione degli impianti (incluso quello di smaltimento dell’acqua piovana) e l’adeguamento di bagni e locali ai parametri imposti dal comitato olimpico. Per la palestra di atletica pesante di Borgo Nuovo c’è un progetto definitivo di 984mila euro finanziato con un mutuo del Credito Sportivo. Sono in corso i lavori nelle palestre Sperone e Borgo Ulivia grazie all’accordo quadro 2015: 291mila euro per la prima (prospetti esterni e risanamento interno di palestra e corpo servizi) e 231mila per la seconda (prospetti, interno e copertura).

L’impianto sportivo di via della Giraffa è stato oggetto di frequenti raid vandalici e ha bisogno di un restyling totale su recinzione, impianti e opere edili. Si partirà dal recupero del verde attrezzato tra via della Giraffa, via dell’Antilope e via Guido Rossa: è stato chiesto uno stanziamento Po Fesr di quasi 500mila euro. In altre tre strutture si interverrà con l’accordo quadro 2016. Sono in fase di approvazione i progetti per la palestra Ipsia (313mila euro per prospetti, locali destinati a servizi, spogliatoi e uffici), la pista di pattinaggio di via Mulè (157mila euro per pista, locali, uffici e per fare una recinzione) e lo Stadio delle Palme (384mila euro per la manutenzione straordinaria della pista esterna in tufina, degli uffici, degli spogliatoi e del muro di recinzione). All’impianto dedicato a Vito Schifani inoltre sarà effettuata una manutenzione straordinaria di un milione tondo (progetto in fase di redazione) e una manutenzione urgente con fondi richiesti ancora al Po Fesr per 590mila euro. Allo stato attuale gli interventi eseguiti su tutti gli impianti sportivi ammontano a poco meno di un milione, quelli ancora da eseguire a oltre 27,3 milioni. 

Discorso a parte merita il Velodromo, di cui si sono occupate le partecipate con lavori a macchia di leopardo. Il Coime ha rifatto bagni, intonaci esterni e pavimentazioni e ha tinteggiato alcuni locali, l’Amg ha sistemato una parte dell’impianto elettrico mentre la Reset ha effettuato una pulizia straordinaria e si è presa cura del verde. 

Gaspare Ingargiola

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