I 70 inquilini del civico 31 che rischiano di rimanere senza un tetto dopo un'ordinanza sindacale hanno presentato ricorso al Tribunale amministrativo. Un documento che avrebbe per il momento allontanato lo sgombero previsto oggi da parte del Comune. Tra i motivi presentati dal legale si sottolinea il mancato coinvolgimento del Genio civile e degli uffici comunali nella valutazione del rischio dello stabile
Via Furnari, stop sgombero in attesa del Tar «Il Comune si basa solo su perizia di parte»
Lo sgombero, atteso per oggi, delle 70 persone residenti al civico 31 di via Furnari, in zona Borgo, non c’è stato. Il Comune ha deciso momentaneamente di non procedere dopo la presentazione da parte dei legali degli inquilini di un ricorso al Tar di Catania. Un sospiro di sollievo per le 20 famiglie, con diversi bambini, che corrono il rischio di rimanere senza un tetto. L’avvocato Alessandro Pulvirenti nel documento inviato al tribunale amministrativo sottolinea come l’ordinanza sindacale di sgombero manchi dei caratteri di urgenza, visto che la situazione dell’immobile è la stessa da 60 anni.
A questo si aggiunge che il Comune non ha coinvolto il Genio civile o i propri uffici nella perizia, ma si è affidata esclusivamente a quelle di una parte – l’impresa Ibis srl che sta effettuando lavori in via Passo di Aci per conto del noto chirurgo Sergio Pedullà; e infine che l’ente non ha dato agli inquilini comunicazione dell’avvio del procedimento, «non garantendo la possibilità di rimediare alle conseguenze dannose».
Il ricorso sottolinea che il pericolo non deriverebbe da un rischio crollo – come segnalato dal direttore dei vicini lavori della Ibis al Comune etneo – ma da difformità non sanate rispetto al progetto originale, risalente al 1960 e realizzato dalla ditta F.lli Venezia, poi fallita. A sostegno di questa tesi, il legale ricorda come ad appena un paio di metri di distanza, nel cantiere dove si stanno realizzando alloggi ecologici per studenti, l’impresa Ibis ha proceduto a trivellazioni a dieci metri di profondità che non hanno intaccato la stabilità dell’immobile di via Furnari.
Il documento della Ibis srl, presentato il 2 aprile del 2014 al Comune a firma dell’ingegnere Agostino Presutti, evidenzia potenzialità di collasso strutturale al civico 31, «a suo dire evidenziabile da semplice esame visivo». Il 17 luglio, quindi tre mesi dopo e a trivellazioni già effettuate, il sindaco Enzo Bianco emana l’ordinanza di sgombero. «Appare evidente – scrive l’avvocato Pulvirenti – che il sindaco ha emesso l’ordinanza, contingibile ed urgente, senza aver fatto ricorso alle competenze tecniche dei propri uffici o del Genio civile, ma basandosi esclusivamente sulle perizie presentate da professionisti incaricati dalle parti in potenziale conflitto d’interessi, e non ha tenuto in nessun conto il pubblico interesse e la riserva di legge a tutela dei soggetti deboli».
Gli inquilini di via Furnari – circa 70 persone, che vivono nel palazzo in 20 famiglie – chiedono dunque la provvisoria sospensione dell’esecuzione dello sgombero, in attesa della decisione collegiale sul provvedimento impugnato.