La chiusura dei lavori e di conseguenza lo sgombero dell'area, adesso, è previsto per il 28 febbraio del 2018. Si tratta del sesto rinvio, che estende a 25 mesi la durata di un cantiere che avrebbe dovuto occupare quel tratto di strada solo per meno della metà del tempo già trascorso
Via Emerico Amari, ancora rinviato termine lavori «È l’ultima proroga». E i residenti restano scettici
«Ultima proroga». Inizia così l’ordinanza che manda avanti per l’ennesima volta i lavoro del cantiere per la chiusura dell’anello ferroviario in via Emerico Amari. L’area presa in attenzione dal documento uscito dagli uffici comunali è la Quattro, quella compresa tra via principe di Scordia e via Francesco Crispi, ormai occupata da quasi quattro anni. Nel maggio scorso, alla presenza del ministro alla Infrastrutture, Graziano Delrio, il sindaco Leoluca Orlando aveva garantito sul tranquillo proseguimento dei lavori in via Amari, tanto da pronosticarne una riapertura entro lo scorso mese di ottobre. Cosa che non è accaduta.
E infatti tutto è stato rinviato al 28 febbraio 2018, oppure, si legge nel documento, «sino all’ultimazione dei lavori se precedente tale data». Intanto i lavori proseguono a rilento, come accade da quando Tecnis, l’azienda deputata al completamento dell’opera, ha attraversato la burrasca giudiziaria che ne ha stravolto i vertici. Tra stipendi posticipati e coperture finanziarie ballerine, infatti, il cantiere si è ormai ridotto alla sesta proroga.
Scettica la posizione dei residenti e dei commercianti della zona, che ormai parlano di sequestro dell’area. «Adesso sono autorizzati per 25 mesi quando avrebbero dovuto occupare l’area per un massimo di undici, come stabilito dall’ordinanza dirigenziale numero 51 – spiega il comitato dei residenti, Amari Cantieri – Ci dicono che sarà l’ultima, ma siamo pronti a scommettere che le cose andranno diversamente»