Tra gallerie, sartorie e atelier, dal 18 al 22 ottobre torna a Palermo il Vestino. Il festival del tessile, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, vedrà designer, produttori indipendenti, artisti ed artigiani all’opera. Una cinque giorni all’insegna dell’abbigliamento e della moda ricca di eventi. In città per l’occasione anche Matteo Ward, l’amministratore delegato e co-fondatore di Wrad, il marchio paladino della moda sostenibile.
Tra gli spazi coinvolti, KaOZ, Cre.Zi plus, Atelier CoWork, Galleria Agorà, Arca Textile Lab, Sartoria Sociale, Gullo Filati, i Cantieri Culturali alla Zisa e i laboratori artigianali della rete Alab. Normali punti vendita d’abbigliamento trasformati in contenitori culturali dove curiosi e appassionati di moda potranno incontrare gli operatori del settore e cimentarsi in workshop e laboratori. Tessitura da CreZi.plus, Pittura su Seta da Cosé in via Di Marzo, Laboratorio di ferri circolari a piazza Sant’Anna, “Il ricamo architettonico” e tanti altri.
Giovedì alle 19.30 l’inaugurazione al cinema De Seta poi il via a mostre, installazioni e seminari. Comune denominatore l’industria stilistica, la più inquinante al mondo dopo il petrolchimico. «Vogliamo sensibilizzare le persone su un consumo etico della moda – dice Luca Leonardi, responsabile del progetto per conto di Arca Palermo – portare l’innovazione nel settore puntando su nuovi processi di produzione e materiali ecosostenibili, nel rispetto dell’ambiente, valorizzando l’artigianato locale per indirizzarlo sui mercati internazionali».
Nato con il progetto europeo Creative Wear, di cui il Consorzio Arca Palermo è partner, il Vestino usufruisce dei contributi Interreg Med Programme, finanziati dall’Unione Europea. Farlo diventare un appuntamento fisso è l’obiettivo degli organizzatori. Tra le tante esposizioni, al Cinema De Seta: A game of chess di Despoina Kilakou, The Crown e The Church crown/cross di Marilena Kraniote, The Idea of my Home Represents Myself, It is me di Violeta Papaguannidou, Athenian Bride di Melissanthi Spei, Tribute to the Rana Plaza Victims e Environmental Impact di Katerina Vlandou.
A Palazzo Campofranco la Ditta Tessuti Salvatore Parlato ospiterà la personale dell’artista napoletana Isabella Ducrot. Sartoria e sicilianità si fonderanno invece in Custurera, a cura di Alab. 3D Jewels and Textile Tech troverà spazio all’interno della Galleria Spazio Agorà, mentre Texti(t)le-La Rivoluzione delle Seppie sarà ospitata allo Spazio Dimora Oz. Durante il festival, i partner del progetto Creative Wear svolgeranno degli incontri durante i quali verranno esplorate nuove collaborazioni tra i creativi e l’industria del tessile. Otto le città coinvolte nel progetto: Prato, Palermo, Bari, Salonicco, Iugualda, Ljubljana, Valencia e Atene.
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