Il narratore è fermo davanti a un microfono e un leggio. Ai suoi piedi, decine di giocattoli rivolti verso lui, che aspettano impazienti di sentire il racconto. Parte così la lettura della prima lettera, la prima delle 46, una per ogni anno di vita dell’autore. L’obiettivo di chi scrive è ambiziosissimo: spiegare a suo figlio […]
Venerdì al Teatro Patafisico 46 tentativi di lettera a mio figlio
Il narratore è fermo davanti a un microfono e un leggio. Ai suoi piedi, decine di giocattoli rivolti verso lui, che aspettano impazienti di sentire il racconto. Parte così la lettura della prima lettera, la prima delle 46, una per ogni anno di vita dell’autore. L’obiettivo di chi scrive è ambiziosissimo: spiegare a suo figlio il senso della vita e soprattutto il perché della separazione dei suoi genitori.
Lo spettacolo “46 tentativi di lettera a mio figlio” di e con l’attore romano Claudio Morici andrà in scena al Piccolo Teatro Patafisico di via Gaetano La Loggia 5 a Palermo venerdì 23 novembre alle ore 21. Unica tappa palermitana dello spettacolo che successivamente farà tappa al Teatro Coppola di Catania.
Ma il viaggio sarà lungo e pieno di ostacoli, con lettere scarabocchiate, crisi di identità, amici che scrivono al suo posto, baby sitter “per lettera” ed esperimenti scientifici. Per non parlare dei peluche che iniziano ad animarsi e a raccontare i momenti più complessi della crisi di coppia, in un velleitario linguaggio “adatto a un bambino come te”.
Questa volta Morici esplora e mette a nudo anche un territorio maschile intimo e fragile, raramente esplorato. Lo fa in modo delicato, goffo, ironico e autoironico. Ma non per questo meno serio e incisivo. Lettera dopo lettera ci racconta la storia di un padre, ultraquarantenne, piegato dal peso del suo bebè nel marsupio comprato a Roma est.
Un padre che vieta a suo figlio qualsiasi attività artistica, per non fargli fare la sua fine, ma che allo stesso tempo lo invita a cogliere gli elementi più divertenti e paradossali della realtà. Un padre alla continua ricerca di un messaggio, di un senso, di una qualche perla di saggezza da trasmettere al suo erede. E tuttavia: siamo sicuri che ci sia già questa saggezza? Ma soprattutto: suo figlio, come fa a leggere queste lettere se ha solo 3 anni?