Ricevuto in udienza dal Capo dello Stato insieme con il Senato accademico e il Cda, il numero uno di viale delle Scienze che il prossimo 31 ottobre passerà le consegne al suo successore, Fabrizio Micari, ha lanciato un appello. Occorre sostenere il sistema universitario del Sud, uno strumento che assolve a «una strategica funzione» nel Mezzogiorno
Università, sos del rettore Lagalla al Quirinale «Drammatica desertificazione capitale umano»
Un appello e un allarme. A lanciarli è stato il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla, che oggi è stato ricevuto dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme agli organi governo dell’Ateneo: il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione. Un’udienza concessa in conclusione del mandato di Lagalla, che il 31 ottobre prossimo passerà le consegne al suo successore, Fabrizio Micari. Al capo dello Stato il rettore ha consegnato la medaglia di benemerito dell’Ateneo. Mattarella, infatti, è stato a lungo docente della facoltà di Giurisprudenza: prima assistente di Diritto parlamentare, poi professore di Diritto costituzionale.
Ma davanti a Mattarella Lagalla ha anche lanciato il suo appello a sostenere il sistema universitario del Sud. Uno strumento, per il rettore uscente, che assolve a «una strategica funzione» nel Mezzogiorno d’Italia dove «si rilevano – ha spiegato – drammatici tardi di sviluppo, elevati livelli di disoccupazione e perduranti segni di insidiosa vitalità della corruzione e della malavita organizzata». Ma da Lagalla arriva anche un allarme sul «preoccupante e costante processo di desertificazione del capitale umano che, attraverso una nuova e ulteriore stagione della migrazione intellettuale, è destinato, se non corretto, a influire drammaticamente sul futuro e sulla capacità di innovazione e di virtuosa competitività delle nostre regioni».
Proprio delle sorti del Sud si è parlato durante l’udienza. Lagalla ha chiesto «ulteriori segni di organico intervento da parte dello Stato» e ha puntato il dito contro «il complessivo sottofinanziamento dell’istruzione universitaria e della ricerca». L’occasione è stata anche utile a fare un bilancio del suo mandato e delle scelte «che hanno riguardato gli equilibri di bilancio, una profonda revisione dell’organizzazione dipartimentale e della governance, un’accresciuta capacità di reperimento di risorse derivanti dall’utilizzazione di fondi comunitari e nazionali destinati alla ricerca, il convinto potenziamento dell’incubatore d’impresa e della connesse iniziative di start-up,un forte impulso ai processi di mobilità studentesca e di internazionalizzazione della conoscenza».