Voi di linksicilia cogliete sempre loccasione per attaccare antonello cracolici. Anche ieri, parlando di davide faraone fabrizio ferrandelli, ne avete approfittato per mettere cracolici tra il vecchio della politica siciliana e tra i dirigenti del pd siciliano che dovrebbero essere rottamati.
Una lettrice: Invece di attaccare sempre Cracolici, intervistatelo
Voi di LinkSicilia cogliete sempre loccasione per attaccare Antonello Cracolici. Anche ieri, parlando di Davide Faraone Fabrizio Ferrandelli, ne avete approfittato per mettere Cracolici tra il vecchio della politica siciliana e tra i dirigenti del Pd siciliano che dovrebbero essere rottamati.
Lei, poi, direttore, ha più volte scritto che “Cracolici non è cattivo ma dannoso”:a Mi può spiegare perché sarebbe dannoso?
Perché invece di attaccare sempre Cacolici non lo intervistate? Avete paura che smonti le vostre accuse? Dite di essere democratici, allora intervistalo.
Lettera firmata
Egregia signora,
intanto noi, ieri, non abbiamo parlato di rottamazione, ma di sbaraccare la vecchia guardia del Pd. Della quale Cracolici fa parte. O lei lo ritiene un innovatore?
Lei mi chiede perché Cracolici è dannoso. Non ho problemi a ribadirlo, motivandolo. Conosco Cracolici da tanti anni, da quando era un giovane dirigente della Fgci.
Da giovane non era dannoso. Lo è diventato con il passar degli anni. Ricordo quando era un Folena bys, fine anni ’80. Pietro Folena era allora il segretario regionale del Pc siciliano. Che sta per diventare – o era già diventato – Pds. Cracolici era uno dei più stretti collaboratori di Folena. E ho sempre avuto il dubbio che gli errori commessi da Folena sian stati il frutto di suggerimenti ‘cracoliciani’.
Ricordo, in particolare, quando facevano il filo a Leoluca Orlando, allora Sindaco della ‘Primavera’ di Palermo. Ai miei colleghi che lavoravano nel settore politico del L’Ora – il giornale presso il quale allora lavoravo – dicevo: “Avvertite Folena che Orlando non abbandonerà la lista della Dc per candidarsi con una lista della sinistra”.
Nel 1990 ci sarebbero state le elezioni comunali di Palermo e Folena, consigliato male da qualcuno, era stato convinto che Orlando avrebbe lasciato il suo Partito – la Dc – per candidarsi con la lista della Sinistra. Io ero convinto che Orlando non avrebbe mai optato per tale scelta, perché politico troppo autonomo. Alcuni miei colleghi e Folena (e secondo me anche Cracolici) erano invece convinti che Orlando avrebbe saltato il fosso.
Alla fine ho avuto ragione io. Non solo Orlando non si è candidato con la Sinistra: ma ha fatto il capolista della lista della Dc, prendendo oltre 70 mila voti di preferenza: record di preferenze ancora imbattuto alle elezioni comunali di Palermo.
In quell’occasione si verificò un paradosso:il Partito che avrebbe dovuto essere sconfitto – la Dc – conquistò 42 consiglieri comunali su 80. Altro record assoluto.
Ora, Folena è veneto di Padova. E secondo me è stato consigliato male. E siccome tra i suoi consiglieri c’era Cracolici, ho sempre pensato che questo errore tremendo sia stato frutto delle ‘intuizioni’ di Cracolici.
Per la cronaca, la lista della Sinistra – che si chiamava ‘Insieme per Palermo’ e non era altro che la lista del Pci-Pds – passò da 12 a 6 consiglieri comunali. Dimezzando i propri consensi. Un disastro.
Comunque, se ne vuole sapere di più può cercare un articolo che abbiamo scritto nei primi nesi di vita del nostro giornale. E’ una ‘monografia’ sui danni provocati da Cracolici. Che andrebbe comunque aggiornata ai disastri delPd alle elezioni regionali dello scorso ottobre e alle recenti elezioni politiche nazionali.
Quanto allintervista, non è mai mancato per noi. Un paio di volte lo abbiamo cercato proprio per intervistarlo. Ma non siamo stati fortunati. Se lonorevole Cracolici lo vorrà, non avremo alcun problema a intervistarlo.
Il nostro dubbio – contrariamente a quello che pensa lei – è che sia lonorevole Cracoloci a non trovare interessante lintervista con il nostro giornale. Perché sarebbe costretto a raccontare i suoi disastrosi rapporti politici con Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè.
g.a.