Il sacrificio del procuratore Scaglione e del suo fedele agente di custodia Antonio Lorusso è stato ricordato, nei giorni scorsi, nell'Aula magna della ex Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, nell'ambito del progetto Mafia in itinere, di fronte agli studenti di Bisceglie in visita in Sicilia.
Un convegno per ricordare il procuratore Scaglione Domani alla facoltà di Giurisprudenza
Il 5 maggio del 1971 fu ucciso, nel corso di un agguato mafioso, il procuratore capo di Palermo, Pietro Scaglione, definito – anche in sede giurisdizionale penale – «magistrato integerrimo, dotato di eccezionali capacità professionali e di assoluta onestà morale, persecutore spietato della mafia, le cui indiscusse doti morali e professionali risultano chiaramente dagli atti». Il sacrificio del procuratore Scaglione e del suo fedele agente di custodia Antonio Lorusso è stato ricordato, nei giorni scorsi, nell’Aula magna della ex Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, nell’ambito del progetto “Mafia in itinere”, di fronte agli studenti di Bisceglie in visita in Sicilia. E domani Scaglione e Lo Russo saranno commemorati, alle 9, nell’Aula magna del Palazzo di Giustizia di Palermo, in occasione del Convegno dal titolo “Carcere, città e giustizia“, organizzato dal Coordinamento nazionale dei magistrati di sorveglianza. Nella sua lunga carriera di giudice e di pubblico ministero, Scaglione si occupò dei principali misteri siciliani dal dopoguerra al 1971, anno della sua uccisione, in via Cipressi, vicino al cimitero dei Cappuccini di Palermo.