Trattativa Stato-mafia, al via il processo

E’ iniziato intorno alle 10.30 di stamattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, il processo sulla trattativa Stato-mafia. Ma la prima udienza si è conclusa dopo appena 40 minuti. Tantissime le domande di costituzione di parte civile, i pm hanno chiesto un po’ di tempo per valutarle. Si ricomincia venerdì.

Sul banco degli imputati i capimafia Toto’ Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cina’, l’ex senatore Marcello Dell’Utri e l’ex Ministro degli Interni Nicola Mancino, gli ex ufficiali del Ros Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, il collaboratore di giustizia Giovanni Brusca ed infine Massimo Ciancimino che  deve rispondere di di calunnia all’ex capo della polizia Gianni De Gennaro. Mentre Nicola Mancino e’ accusato di falsa testimonianza, ma per lui si annuncia una uleriore contestazione. Invece per tutti gli altri gli imputati il capo di imputazione e’ di violenza o minaccia a Corpo politico dello Stato.

“Qualora si dovessero accertare elementi di colpevolezza dello Stato, lo Stato non potrebbe nascondere eventuali responsabilità sotto al tappeto” ha detto il pm Nino Di Matteo. Oltre a lui, per la Procura  ci sono il capo dei pm palermitani, Francesco Messineo, l’aggiunto Vittorio Teresi e i pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia.

 

“Iniziamo oggi un percorso che sarà comunque un atto di giustizia -ha dichiarato invece Messineo, arrivando nell’aula del carcere-  sull’importanza di questo processo credo non vi possano essere dubbi. Per i temi trattati, per il periodo storico al quale fa riferimento, e per una serie di elementi di altra valutazione, è importante e di grande impegno per la Procura della Repubblica”.

Il processo si svolge davanti alla Corte d’Assise, presieduta da Alfredo Montalto. Sono 178 i testimoni citati dalla Procura, tra questi figurano anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed il presidente del Senato, Piero Grasso.

“Per la prima volta la Stato processa altri pezzi dello Stato. Sembrava una cosa impossibile, invece sta avvenendo. Ho fiducia nei magistrati e nel processo e il dato di partenza e’ che la trattativa non e’ piu’ ritenuta fumosa o fantomatica”, ha detto perlando con i cronisti  ha detto Salvatore Borsellino.

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