Traffico di rifiuti, tolti i sigilli alla Ortogel L’azienda del Calatino è «ritornata a norma»

Ad un mese dallo scandalo degli scarti di agrumi rivenduti come mangime animale, lo stabilimento della Ortogel, nota ditta del settore con sede a Caltagirone, è stato dissequestrato oggi. L’azienda, dopo aver dimostrato di aver preso misure atte al rispetto delle norme vigenti, potrà quindi riprendere la produzione dopo aver «ripristinato le condizioni essenziali di legalità». Il Giudice per le indagini preliminari di Catania, su parere positivo della Procura della Repubblica, ha quindi fatto rimuovere i sigilli.

Il blocco posto lo scorso 11 aprile dai carabinieri del Noe, era giunto dopo l’emissione di ben 17 avvisi di garanzia nei confronti di alcuni dirigenti della ditta del Calatino e del titolare di un’azienda agricola di Lentini, tutti accusati di traffico e smaltimento illecito di 75mila tonnellate di pastazzo, scarto della lavorazione delle arance. Assimilabile, secondo i magistrati, a dei veri e propri rifiuti industriali, reimmessi sul mercato come mangime con un guadagno da tre milioni di euro ma anche raccolti in un grande bacino di 17mila metri quadri visibile anche dalle immagini via satellite del noto software Google Earth.

I rappresentanti dell’azienda, sentiti ieri in udienza, hanno ottenuto la revoca del provvedimento dopo aver esposto al giudice la decisione di nominare un nuovo amministratore unico e di adottare sistemi di gestione degli scarti agrumari in linea con le leggi vigenti. Un «ritorno a norma dello smaltimento dei rifiuti da parte della Ortogel», secondo la Procura, era il risultato a cui mirava la richiesta interdittiva. Oltre al dissequestro, è stata anche revocata la richiesta di nomina del commissario giudiziale.


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Era stata posta sotto sequestro un mese fa per aver rivenduto illecitamente come mangime il pastazzo, scarto della lavorazione di arance, eliminando le rimanenze in un grande bacino artificiale visibile persino da Google Earth. Ma da oggi l'azienda di Caltagirone riapre i battenti su disposizione del Gip: sono state poste le basi per un «ripristino delle condizioni essenziali di legalità». Oltre all'adeguamento della gestione degli scarti, ci sarà la nomina di un nuovo amministratore unico, mentre va avanti l'inchiesta a carico di 17 ex dirigenti dell'azienda per traffico e smaltimento illecito di rifiuti

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