Cartelloni pubblicitari in giro per la città con lato B e seno in evidenza. Sono opera di un'azienda di Monza specializzata nella vendita di prodotti per l'igiene personale. Obiettivo è promuovere un concorso che mette in palio un intervento di chirurgia estetica da seimila euro. L'iniziativa non è nuova a livello nazionale, ma si scontra con il recente regolamento di Comune e Provincia contro le pubblicità sessiste. «Subito un'azione preventiva, dopo valuterà il comitato interno», afferma l'assessore ai Diritti Valentina Scialfa, dopo la segnalazione di CTzen
Ti piacerebbe averlo così? Te lo pago io Scialfa: «Pubblicità offensiva, va coperta»
Tre prove d’acquisto per partecipare a un concorso che mette in palio un intervento di chirurgia estetica del valore di seimila euro. Il risultato promesso? Quello mostrato dalle gigantografie comparse negli ultimi giorni sui cartelloni pubblicitari di Catania: seno e glutei perfetti. Immagini che mettono a dura prova l’attenzione degli automobilisti, tanto uomini quanto donne, e a cui si accompagna la domanda: «Ti piacerebbe averlo così?», con l’ovvia risposta: «Te lo pago io!». L’iniziativa dell’azienda Sweet Wipes arriva anche nel capoluogo etneo. Un concorso non nuovo, che si ripete di anno in anno, ma che stavolta si scontra con il regolamento che recentemente Comune e Provincia si sono dati per combattere le pubblicità sessiste. Ad un apposito Comitato è stato dato il compito di oscurare i messaggi contenenti atti di violenza fisica e morale, che sono provocatori o rappresentano una discriminazione di qualunque tipo. Quello provinciale è già attivo, mentre per la commissione comunale bisogna ancora attendere, nonostante la decisione della giunta Bianco sia antecedente al provvedimento provinciale.
«Senza dubbio la ritengo una pubblicità offensiva, darò disposizione di provvedere alla copertura preventiva», commenta Valentina Scialfa, l’assessore ai Diritti e alle opportunità, dopo la segnalazione di CTzen. «Quando ci accorgiamo di casi simili, provvediamo immediatamente a coprirli – aggiunge – poi scatta la segnalazione al comitato interno. Al Comune si insedierà a breve, ma al momento lavoriamo in sinergia con quello della Provincia».
L’approvazione del regolamento, da parte del Comune a novembre e della Provincia a gennaio, ha aperto un vivace dibattito. Critiche sono piovute sul provvedimento sia da parte del giornale Libero che ha dedicato al fatto un articolo dal titolo La sharia a Catania, definendo il provvedimento integralista bacchettone, sia da una parte del mondo femminista, come nel caso della docente dell’Università di Catania Stefania Arcara, coordinatrice dei Genderlab. Adesso arriva il concorso della Sweet Wipes che promette un nuovo look. In fondo è facile, bastano tre prove di acquisto. Anzi d’aquisto, come recitano i cartelloni.