Termovalorizzatori, Crocetta ci ripensa? Il governatore è alla ricerca di un piano B

In giunta potrebbe non esserci ancora l’accordo sulla riforma dei rifiuti. Sembra questo il motivo del ritardo nell’approvazione del ddl della discordia, che all’inizio di questa settimana avrebbe dovuto ricevere l’ok dal governo regionale, ma che invece non ha ancora visto la luce, come paventato negli scorsi giorni dai sindacati.

Intanto, le voci sul futuro nella gestione dei rifiuti in Sicilia sono sempre più discordanti, e così si è arrivati alla presa di posizione della presidente della commissione Ambiente all’Ars, Mariella Maggio, che ha convocato ieri l’assessore all’Energia, Vania Contrafatto, per una audizione urgente. Secondo Maggio, sarebbe al vaglio del governo regionale una soluzione alternativa alla costruzione di impianti di termovalorizzazione, e a tal fine il governatore Rosario Crocetta da giorni ha avviato una serie di incontri con esperti in materia di rifiuti per verificarne la fattibilità.

Insomma non è ancora detta l’ultima parola, al contrario Crocetta starebbe pensando a un piano b che non comporti l’incenerimento della munnizza. È questo il quadro che emerge dall’audizione alla quale ha preso parte Contrafatto, ma non il direttore dipartimento Acqua e rifiuti Maurizio Pirillo.

«L’assessore nel corso dell’incontro – dice Maggio – ha precisato che non c’è stato alcun confronto tra il governo e i vertici del dipartimento sulla localizzazione degli impianti e sui siti in cui potrebbero sorgere i mini-termovalorizzatori. Almeno per ora – continua – il dibattito su dove farli può essere archiviato, piuttosto occorre capire quali sono gli obiettivi da raggiungere nel breve, medio e lungo termine per mettere fine alla cronica emergenza rifiuti nell’Isola e avviare l’implementazione degli impianti per la differenziata».

Per la parlamentare dem «aver previsto nella legge di stabilità regionale l‘ecoincentivo per i Comuni è importante, ma per stimolare le amministrazioni locali a fare la differenziata e farla bene servono gli impianti. Il governo – conclude – continui a lavorare in questa direzione: si attivi per realizzare gli interventi strutturali e sblocchi le opere finanziabili con le risorse del Patto per il Sud dotate di progetti esecutivi».

«Surreale» è stata invece l’audizione secondo il deputato pentastellato Gianpiero Trizzino, secondo il quale le parole della Contrafatto avrebbero «sostanzialmente smentito quanto letto sui giornali a proposito della localizzazione degli inceneritori, attribuendone la responsabilità al dirigente Pirillo. Ciò dimostra che siamo nelle mani di una classe dirigente incapace persino di comunicare al suo interno. Il passaggio di questa mattina in commissione dimostra come tematiche di fondamentale importanza vengano trattate con imperdonabile sufficienza. Non è accettabile che il dirigente e l’assessore – i cui relativi uffici sono separati da un muro – nemmeno si parlino».

«Secondo l’assessorato – aggiunge Trizzino – la spedizione all’estero dei rifiuti non comporterebbe un aumento di costi per i Comuni. Noi siamo convinti del contrario, abbiamo visto a Bagheria quello che è successo col conferimento a Lentini, figurarsi per portare i rifiuti fino in Bulgaria».

Sulla localizzazione degli inceneritori, a replicare è lo stesso dirigente generale, Maurizio Pirillo, secondo cui non ci sarebbe stata alcuna incomprensione tra i vertici dell’assessorato. «Abbiamo detto una cosa corretta sia io che l’assessore – precisa a MeridioNews -. L’ordinanza individua come potenziali siti le discariche attive, quelle dismesse e le aree industriali in disuso, con l’obiettivo di guardare a quei siti che presentano già un livello di compromissione ambientale. La lista delle aree potenziali in cui verosimilmente sarà possibile realizzare gli impianti di termovalorizzazione – conclude il dirigente – sarà pronta entro agosto, soltanto a quel punto si potrà procedere alla localizzazione delle aree». Ammesso che Crocetta non rimescoli le carte e mandi in panchina i termovalorizzatori.


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