Termini Imerese, la strada statale franata domenica sera Sindaca: «Servono interventi che Comuni non possono fare»

Un’altra strada che cede in Sicilia e, ancora una volta, la sensazione concreta di come il territorio isolano sia particolarmente precario dal punto di vista del rischio idrogeologico. L’ultima notizia arriva da Termini Imerese, dove un tratto della statale 113 Settentrionale Sicula, all’altezza dell’agglomerato industriale bivio Cerda, è ceduto domenica sera, causando l’interruzione dell’arteria gestita da Anas. «A seguito dell’eccezionale ondata di maltempo che ha interessato i nostri territori, come altri colleghi sindaci, ho richiesto, agli organi competenti, tra cui la presidenza della Regione Siciliana, il riconoscimento dello stato di calamità, in ragione degli ingenti danni subiti dal patrimonio pubblico e privato sinora rilevati», ha scritto questa mattina la sindaca di Termini Imerese Maria Terranova.

La prima cittadina ha pubblicato una fotografia eloquente, in cui si vede un’intera corsia franata. Stando a quanto verificato da MeridioNews, fino a pochi giorni prima sulla strada si percorreva su una sola corsia a causa di alcuni smottamenti. «Domenica sera è ceduta del tutto», commenta Terranova al quotidiano. La sindaca, dopo avere ricordato i danni causati dal maltempo anche all’agricoltura, nel post sottolinea che «i Comuni, con le loro sole forze e con le scarsissime e residuali risorse finanziarie disponibili, hanno eseguito e stanno tuttora eseguendo interventi urgenti ma non possono, in alcun modo, procedere alla realizzazione di interventi strutturali di messa in sicurezza delle aree colpite». La richiesta alle istituzioni regionali è di ottenere «un intervento energico e immediato che non appesantisca i Comuni con procedure burocratiche farraginose, note, tavoli tecnici per poi ricevere dinieghi per esaurimento delle risorse regionali». 

In tema di rischio idrogeologico, proprio questa mattina MeridioNews ha pubblicato la notizia in esclusiva di un grosso masso franato da un costone a ridosso dell’istituto alberghiero di Centuripe. La roccia è finita contro la parete e la finestra di un’aula, in un momento in cui la scuola era deserta.


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