Il settantunenne presidente dell'ottava sezione della commissione tributaria provinciale etnea è accusato di aver modificato alcune sentenze in favore dell'imprenditore Giuseppe Virlinzi. La stessa decisione è stato adottata nei giorni scorsi anche per Giovanni La Rocca, storico commercialista della concessionaria Virauto
Tax free, giudice Impallomeni lascia carcere Tribunale riesame dispone arresti domiciliari
Dopo due settimane Filippo Impallomeni, presidente dell’ottava sezione della commissione tributaria provinciale di Catania, lascia il carcere e torna a casa ai domiciliari. Il giudice, indagato dalla procura etnea per corruzione in atti giudiziari nell’ambito dell’inchiesta Tax free, si trovava rinchiuso nella casa circondariale di Cavadonna a Siracusa. A disporre la scarcerazione è stato il tribunale del riesame che ha accolto le istanze degli avvocati Andrea Gianninò e Pino Napoli: «Adesso attendiamo l’esito dell’indagine, che è ancora in corso, da parte degli uffici giudiziari», commenta Napoli. Nei giorni scorsi erano stati concessi i domiciliari anche a Giuseppe Virlinzi e Giovanni La Rocca. Per l’imprenditore e il suo storico commercialista erano venute meno le esigenze cautelari grazie a «un quadro probatorio consolidato».
Impallomeni dopo l’arresto era stato ricoverato al reparto di cardiologia dell’ospedale Cannizzaro. Cardiopatico da tempo, in passato l’ex dirigente del ministero delle Finanze e dell’economia ha subito cinque operazioni per l’inserimento di altrettanti bypass. La giudice per le indagini preliminari Marina Rizza tuttavia in prima istanza non aveva concesso la misura restrittiva alternativa al carcere. Il giudice, accusato di aver modificato alcune sentenze in cambio di automobili da utilizzare gratuitamente concesse dall’imprenditore Virlinzi, durante l’interrogatorio di garanzia aveva negato qualunque ipotesi di corruzione ribadendo la non esecutività delle sue scelte che «comunque rifarei perché ritengo siano giuste», aveva detto davanti la togata.