Una riduzione del 15 per cento sul pagamento della Tares, la tassa sui rifiuti solidi urbani, per gli studenti universitari che abbiano un contratto regolarmente registrato. È quanto prevede un emendamento approvato la settimana scorsa in consiglio comunale su proposta del consigliere Agatino Lanzafame (Patto per Catania) nellambito della discussione e approvazione del regolamento sulla Tares semplificata. Un’opzione scelta dal comune etneo per ciò che riguarda lanno 2013, tra quelle proposte dalla legge, e che consente ai Comuni di adottare lo stesso regime fiscale della Tarsu, tassa precedente alla Tares.
«Si tratta di un emendamento con un triplice intento spiega il consigliere che lha presentato . Innanzitutto è un messaggio di grande valenza simbolica perché Catania è una città universitaria e deve investire sempre più in questo, ma vuole anche essere un incentivo contro levasione fiscale, nonché un aiuto per una categoria fragile quali gli studenti che per studiare lontano da casa sostengono moltissime spese».
Alle agevolazioni proposte dall’Ente regionale per il diritto allo studio universitario si aggiungono quindi quelle del Comune. Un piccolo aiuto che va inquadrato nellambito delle regole generali per il pagamento della Tarsu, che a sua volta è condizionato dal piano di rientro del Comune etneo. Per il rispetto di questultimo, infatti, sembra proprio che le tariffe della Tares semplificata, che verranno discusse in aula il prossimo giovedì, non saranno esattamente uguali a quelle dellanno scorso, ma superiori di circa il nove per cento. Questo perché il Piano prevede «come conseguenza nefasta, che dobbiamo raggiungere circa 71 milioni di euro per la copertura totale della spesa per i rifiuti», afferma Lanzafame.
Non solo. Secondo il piano dellamministrazione si tratterebbe di aumenti lineari, uguali per tutti quindi, e per questo si prospetta una seduta consiliare abbastanza accesa. Sono già molti i consiglieri a lavoro per presentare i propri emendamenti e anche Lanzafame si dice convinto che ci saranno delle modifiche. «Siamo un governo di centrosinistra e dobbiamo tutelare le fasce più deboli come per nostra vocazione. Gli aumenti lineari non sono accettabili, anche se capisco le notevoli difficoltà economiche da affrontare», afferma.
Il quindici per cento di sconto per gli universitari, dunque, va detratto dal totale del pagamento maggiorato dallamministrazione comunale. Alla tariffa dellanno scorso cioè, va prima aggiunto il nove per cento per raggiungere la quota richiesta per il 2013, a questo totale va detratto il 15 per cento. «Avremmo voluto fare di più, ma i vincoli finanziari non ci hanno fatto andare oltre questa percentuale di sconto conclude Lanzafame mi sembra un buon risultato comunque, in un momento in cui non si riesce a dare nessun segnale positivo».
[Foto di jovike]
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