A palermo siamo tutti stupiti del comportamento 'osè' di una vigilessa (sulle altre accuse, gravi, sarebbe il caso di attendere la sentenza o, quanto meno, i capi ufficiali di accusa). Ma allora che debbono dire a rieti, nel lazio, dove una suora di 35 anni si è presentata in ospedale accusando mal di pancia e, alla fine, ha partorito un bimbo di tre chili e mezzo?
Suora va in ospedale per un ‘mal di pancia’ e partorisce un bimbo
A Palermo siamo tutti stupiti del comportamento ‘osè’ di una vigilessa (sulle altre accuse, gravi, sarebbe il caso di attendere la sentenza o, quanto meno, i capi ufficiali di accusa). Ma allora che debbono dire a Rieti, nel Lazio, dove una suora di 35 anni si è presentata in ospedale accusando mal di pancia e, alla fine, ha partorito un bimbo di tre chili e mezzo?
Sulla rete c’è un mezzo inferno. Noi abbiamo scelto il Messaggero di Roma.
“La donna – si legge nel giornale – si è presentata al pronto soccorso dellospedale di Rieti nella notte di martedì, accompagnata da un’ambulanza del 118, accusando forti dolori di cui non sapeva spiegarsi la natura. Il medico che lha visitata e sottoposta ad ecografia non ha avuto dubbi nel certificarle lo stato di gravidanza, tanto che nel certificato di ricovero, forse per un eccesso di scrupolo, è stato scritto: sospetta gravidanza in suora”.
Sospetto che poi si è trasformato in realtà, visto che, come già accennato, la suora ha partorito. Il bimbo è poi nato con un parto naturale e, come già ricordato, pesa tre chili e mezzo e sta bene.
Secondo alcune indiscrezioni, la donna sarebbe di nazionalità ecuadoregna o brasiliana ed ha messo al mondo suo figlio nella prime ore della giornata di mercoledì. La suora, di stanza in un convento cittadino, sarebbe stata accompagnata in ospedale da un’ambulanza del servizio 118, chiamata dalle consorelle, preoccupate per le condizioni della giovane suora. Nonostante la cura della riservatezza e la separazione della suora dalle altre pazienti, la notizia è comunque circolata, rimbalzando prima per i corridoi dei reparti dellospedale e poi in città e sui social.