Palermo è sporca, e il Comune prova a correre ai ripari su più fronti. Tra questi c’è senza dubbio l’oceano di carta, derivante dalle varie forme di volantinaggio abusivo che imperversa in città. E insieme alla repressione del fenomeno scatta anche un inedito appello. La settimana scorsa gli agenti del nucleo Controllo Pubblicità hanno elevato nove sanzioni da 412 euro ciascuna, scattati sia per la distribuzione di volantini pubblicitari senza preventiva autorizzazione comunale che per l’apposizione degli stessi nelle autovetture in sosta. Numerose infatti le segnalazioni giunte alla polizia municipale: i volantini non sono sempre graditi dai cittadini, soprattutto in questo periodo di piogge in cui la loro apposizione sotto i tergicristalli delle auto finisce per macchiare il parabrezza.
Nell’ultimo mese si è poi registrata una impennata di richieste per il rilascio dell’autorizzazione comunale alla pubblicità realizzata mediante la distribuzione a mano di manifestini e volantini. E intanto viene ricordato il divieto assoluto di distribuzione in alcune zone della città: in via della Libertà, in via Roma, via Cavour, via Ruggero Settimo, piazza Castelnuovo, piazza Ruggero Settimo, via Maqueda, piazza Bologni, piazza Bonanno, piazza Croci, piazza Don Sturzo, piazza Indipendenza, piazza Marina, piazza Mordini, piazza Pretoria, piazza S. Domenico e piazza Verdi. Il provvedimento serve, come specifica lo stesso Comune, a «garantire un’immagine di cura e decoro della città nelle aree pedonale e nei siti di maggior pregio storico che concorrono all’immagine di una città ad alta vocazione storico-turistica».
Gli assessori Iolanda Riolo e Sergio Marino, rispettivamente alle Società Partecipate e allo Sviluppo Economico e Decoro Urbano, hanno scritto una lettera ai centri commerciali di Palermo, affinché adottino sistemi alternativi per la pubblicità e la comunicazione. «Il regolamento sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni – scrivono i due esponenti della giunta – prevede l’autorizzazione al volantinaggio. Purtroppo avviene che, nella maggior parte dei casi, tale attività non solo non è autorizzata, ma dopo il loro utilizzo questi non vengono depositati dai cittadini negli appositi contenitori per i rifiuti, imbrattando le vie in cui viene effettuata l’attività di volantinaggio». E invitando tutti gli esercenti a scegliere strumenti alternativi che garantiscano «la vivibilità e il decoro urbano».
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