Successo per il convegno “Il Caso Muos”, organizzato dall’Associazione Studenti Universitari

IN AUSTRALIA HANNO ORGANIZZATO UN REFERENDUM, NELLE HAWAII E’ ISTALLATO IN UNA ZONA NON POPOLATA, A NISCEMI SIAMO DIVERSI: IN PEGGIO

dall’Associazione Studenti Universitari di Palermo, riceviamo e pubblichiamo

Grande successo per il convegno “Il Caso Muos”, organizzato dall’ASU – Associazione Studenti Universitari – presso l’Aula Schembri di Viale delle Scienze, all’Università di Palermo. Il dibattito si è incentrato sul tema della costruzione del Muos a Niscemi dal punto di vista del Diritto Internazionale. Queste le parole del Coordinamento dell’ASU : “Abbiamo voluto fortemente questo convegno per far conoscere e sensibilizzare sul caso Muos la platea attenta degli studenti universitari dell’Ateneo di Palermo.

L’ASU è fiera di aver dato il via al dibattito dentro l’Università degli Studi di Palermo. Vista l’importanza di un argomento così spinoso per le istituzioni, siamo felici per la massiccia partecipazione e per l’interesse mostrato dalla popolazione studentesca”. Al dibattito accademico hanno preso parte il Prof. Alberto Lombardo Docente di Statistica che ha dichiarato “La cosa che più preoccupa è che tutto ciò che è finora accaduto in merito al Muos, dalle autorizzazioni per costruirlo, agli accordi tra il Ministero per la Difesa e la Marina statunitense fino alle revoche e contro-revoche di Crocetta, non è mai passato da una Commissione o dall’Aula del Parlamento di Roma o dell’Ars, ma è stato interamente gestito a livello governativo, senza che gli esecutivi rendessero conto ai deputati e dunque al popolo”.

Un’immagine delle antenne satellitari

La Cattedra di Diritto Internazionale della Facoltà di Scienze Politiche diretta dal Prof. Antonio Sinesio intervenendo al seminario attraverso il Prof. Rosario Fiore, lapidariamente ha dichiarato << Vogliamo evidenziare l’assoluta illegittimità della procedura che attesta la palese violazione degli art. 80 e 87 della Costituzione italiana>>. Duro e passionale l’attacco di Giampiero Caldarella, giornalista che segue da vicino la vicenda Muos. Paragona il comportamento dello Stato italiano, per la questione Muos, a quello del ‘campiere, figura che in Sicilia fungeva da guardia privata di un possedimento agricolo, con la lupara in spalla, per conto dei latifondisti. Ecco, per Cannella lo Stato italiano “ha piazzato le proprie forze dell’ordine contro i propri cittadini e in difesa di uno Stato estero”.

Cannella inoltre, ha sottolineato che: “In Australia – dove è presenta un’altra installazione americana – è stato fatto un referendum per decidere se costruire o meno il Muos ed è stato decretato di costruirlo, ma lo si è fatto in pieno deserto, miglia e miglia lontano dalla popolazione, così come accaduto anche in Virginia e nelle isole Hawaii. A Niscemi, invece, lo si costruisce senza alcuna volontà popolare ed in un territorio con oltre mezzo milione di persone nel raggio di 30 km”. Tante le domande e le questioni sollevate dai più dei 100 studenti universitari accreditati che hanno dato possibilità all’apertura di un ampio dibattito sul Caso MUOS.


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