Studenti in piazza contro alternanza scuola-lavoro «Renzi nega i diritti e ci sfrutta. Noi non ci stiamo»

«Saremo una generazione ingovernabile». Un messaggio senza giri di parole scritto sopra un lenzuolo bianco. È quello che hanno scelto gli studenti che questa mattina stanno attraversando la città per manifestare contro il governo di Matteo Renzi. Centinaia di persone, affiancati da cittadini e militanti No Mous si sono concentrati alle 9 nella centralissima piazza Roma. Da qui il corteo ha mosso i primi passi verso corso Italia in una mobilitazione che è cominciata in maniera tranquilla, nonostante le imponenti misure di sicurezza predisposte dalla questura. A scortare ragazzi e ragazzi quattro camionette del reparto antisommossa della polizia, carabinieri, vigili urbani e decine di agenti della digos etnea con in testa il dirigente capo Carlo Ambra, che dopo sette anni ha preso il posto di Antonella Paglialunga. Inevitabili le code per il traffico veicolare con disagi e rallentamenti su via Sant’Euplio, viale Regina Margherita e via Antonino Longo.

I manifestanti hanno gridato il loro dissenso nei confronti della riforma della buona scuola. Provvedimento varato dall’attuale governo che prevede, nelle intenzioni della ministra all’Istruzione Stefania Giannini, assunzioni per i docenti e un’offerta formativa più ricca. «Si tratta di una riforma che in realtà costringe i professori a lasciare la loro terra. Per noi giovani invece c’è solo la prospettiva dello sfruttamento grazie all’alternanza scuola-lavoro», intona dalla testa del corteo con un megafono Simone Di Stefano del Coordinamento studentesco di Catania. La marcia, almeno nelle intenzioni, doveva finire nei pressi della sede di Confindustria Catania in viale Vittorio Veneto. Proprio in questa zona, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, sono stati lanciati palloncini contenenti vernice contro alcuni mezzi della polizia. L’azione sarebbe stata portata a termine da alcuni aderenti ai centri sociali che avrebbero voluto superare uno sbarramento della forze dell’ordine tra viale Vittorio veneto e via Vicenza.

La scelta di protestare contro Confindustria ha ragioni precise, come spiega Di Stefano a MeridioNews: «È quella che insieme ad altre confederazioni si occupa principalmente, insieme al governo, dello scuola-lavoro. Un progetto di sfruttamento che vede licei e istituti tecnici presenti nelle loro progettualità di propinarci un lavoro gratuito sotto forma di stage di oltre 200 ore da accumulare per riuscire a passare l’anno scolastico». Lavori da effettuare gratuitamente sul modello «di Expo 2016». 

Per gli studenti la strada che ha intrapreso l’attuale governo in ambito studentesco e universitario è la stessa di quelli precedenti. Da Silvio Berlusconi, passando per Mario Monti, fino a Matteo Renzi il nodo è sempre lo stesso: «Si tende a indirizzare tutto verso la privatizzazione e alla mercificazione del sapere», lamenta una partecipante del corteo. Tra i cori anche quelli intonati dagli studenti del movimento Liberi pensieri studenteschi, che hanno deciso di aprire il loro corteo con lo striscione, «ciuri ciuri ciuriddi tuttu l’annu ma stu governu cummina dannu».


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