Fare l’alternanza scuola-lavoro all’interno dell’esercito italiano. È la proposta che verrà fatta agli studenti delle scuole siciliane e che di certo darà vita a polemiche. A firmare il protocollo, una settimana fa, è stato l’Ufficio scolastico regionale per la Sicilia e il comando militare dell’esercito nell’isola. Le due parti hanno concordato la promozione di «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento» presso enti, distaccamenti, reparti e comandi delle forze armate.
L’offerta, come scritto dall’agenzia Stampalibera, è rivolta agli studenti delle terze, quarte e quinte classi degli istituti superiori. «Il comando militare dell’esercito in Sicilia – si legge nel documento firmato dalla dirigente Laura Bergonzi dell’Ufficio scolastico regionale – intende confermare e ampliare le consolidate sinergie le istituzioni scolastiche per contribuire con proprie risorse, esperienze, conoscenze scientifiche, tecnologiche e gestionali, al miglioramento della formazione tecnico-professionale, tecnologica e operativa delle studentesse e degli studenti delle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado».
Il protocollo avrà una durata di tre anni, nei quali le due parti si impegneranno reciprocamente a collaborare. L’esercito assicura di coinvolgere tutte le proprie unità nelle vesti di soggetti ospitanti e di promuovere forme di collaborazione tanto con gli allievi quanto con i loro docenti. Dal canto suo, l’Ufficio scolastico regionale promuoverà l’offerta militare in tutte le scuole dell’isola.
E intanto sono stati pubblicati i singoli percorsi formativi. A Catania, il 62esimo reggimento Fanteria offre esperienze su riparazioni apparati telecomunicazioni e veicoli, gestione magazzini e depositi, manutenzione del verde e gestione del servizio cucina e della distribuzione del vitto. A Palermo al 46esimo reggimento Trasmissioni sarà possibile fare pratica nel cablaggio delle reti locali e nella gestione delle stesse. Corsi di lavorazioni meccaniche, officina, falegnameria, fabbro e verniciatura alla Sezione rifornimenti di Palermo. Al Cme di Palermo, per una dozzina di allievi sarà possibile occuparsi anche della biblioteca.
«Il protocollo darà delle opportunità che poi starà ai singoli istituti decidere se sfruttare o meno – commenta a MeridioNews Maurizio Franzò, presidente dell’Associazione presidi Sicilia -. Fare esperienza dentro una struttura militare per svolgere mansioni, come la riparazione dei veicoli o la gestione delle cucine, credo sia un’opportunità come un’altra di allenare le competenze acquisite a scuola. Con questo protocollo non si manderanno di certo gli studenti a fare la guerra». Franzò estende lo sguardo alle difficoltà del sistema dell’alternanza scuola-lavoro in Sicilia. «Le realtà imprenditoriali capaci di accogliere adeguatamente i nostri studenti sono poche, soprattutto lontano dalle grandi città. Questo – conclude – è il principale problema nell’organizzazione dei percorsi».
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