La miccia è innescata: il Tar ha accolto il ricorso del Codacons e annullato la delibera del comune di Roma n.104/2004. Così da oggi – e fino a nuove disposizioni – a Roma non si paga più il parcheggio sulle strisce blu. Un evento clamoroso, e non solo perché i romani potranno parcheggiare in 96.000 posti gratis (sono già stati disattivati i 2700 parcometri) ma perché il sindaco Alemanno e l’assessore alla Mobilità Sergio Marchi si metteranno “da subito” al lavoro con cittadini e associazioni di consumatori “per una nuova disciplina che stabilisca un nuovo equilibrio tra strisce blu e strisce bianche” (il mancato introito nelle casse comunali per la decisione del Tar è valutato intorno ai 30 milioni di euro l’anno).
Il punto è che ora anche tutti gli altri comuni italiani potrebbero copiare la scelta del sindaco di Roma. Per ora solo l’assessore al Traffico, Edoardo Croci, si è afferttato a dichiarare che “La vicenda di Roma riguarda la cronaca locale romana. Non ha ricadute su Milano e altre città”. Però è chiaro che questo non è un problema romano perché le strisce blu sono state dipinte in modo illegale praticamente ovunque. Non rispettando né la norma che prevede una percentuale di parcheggi gratuiti a fronte di un certo numero a pagamento, ma – soprattutto – violando clamorosamente il codice della strada.
E per trovare esempi non serve andare lontano: perfino sotto casa di chi scrive le strisce blu sono state verniciate in zona rimozione forzata… Senza contare i casi più clamorosi (come quello in via Fezzan-Tripoli, in corrispondenza dell’ufficio postale del quartiere addirittura le strisce blu sono state dipinte al centro della carreggiata) che hanno fatto scattare il ricorso al Tar.
Inevitabili i commenti politici sulla decisione del Tribunale Amministrativo del Lazio. Come quello di Francesco Storace: “Per quattro anni i cittadini romani sono stati vessati dal Comune a suon di strisce blu dipinte a casaccio sulle strade. Se ne è dovuto andare il sindaco più chiacchierone del mondo per avere giustizia dal Tar. Ora – dice Storace – si proceda con equilibrio, magari usando più vernice gialla per corsie preferenziali. Ne guadagnerebbe il servizio pubblico, ridotto in condizioni pietose”.
Di parere opposto Giuseppe Lobefaro, consigliere provinciale Pd, già presidente del Municipio I: “La sentenza del Tar – spiefa – e la conseguente decisione del comune di Roma di non presentare ricorso al Consiglio di stato in merito alla sosta tariffata (strisce blu) rischia di avere gravi ripercussioni sulla mobilità cittadina e in particolare di essere controproducente per la vivibilità nel centro storico. Nelle stesse ore la richiesta di modificare l’orario della Ztl notturna nelle aree tutelate del centro storico, se accolta dalla nuova amministrazione comunale, portera’ altri fattori di criticita’ in un’area che ha bisogno di essere tutelata dal traffico privato”.
Intanto dopo la vittoria ottenuta dinanzi al Tar Lazio sul fronte delle strisce blu, il Codacons avvia una battaglia legale in favore dei cittadini che hanno ricevuto multe illegittime. Sul sito www.codacons.it è stato pubblicato da oggi un modello scaricabile gratuitamente, attraverso il quale i cittadini che hanno ricevuto multe dopo il 2004 per aver parcheggiato la propria autovettura senza il regolare tagliandino, possono manifestare il proprio interesse a chiedere restituzione di quanto pagato, e aderire alla class action attualmente allo studio dell’ufficio legale dell’associazione.
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